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“Il caso Grottelline”, nomi e interessi nel libro-inchiesta di Forina: “Ho perso tutto per la verità”

1 Marzo 2022
– Autore: Raffaele Caruso
1 Marzo 2022
– Autore: Raffaele Caruso

“In questi anni ho cercato di far emerge una verità che il sistema politico e le lobby dei rifiuti hanno cercato di celare. Non è stato facile, c’è stato un costo enorme che ho dovuto pagare. Ho dovuto chiudere la mia azienda, attorno a me è stata fatta terra bruciata”.

Esordisce così Cosimo Forina, a margine della presentazione del suo libro “Il caso Grottelline. Cronaca di un giornalista in provincia”. Quella di Grotteline e del suo sito è stata una vicenda che si è mossa tra burocrazia, interessi politici e battaglie e che muove i primi passi nel 1990 quando la Puglia inserisce questo sito, con le sue cave di tufo, nel piano regionale dei rifiuti.

Il 20 giugno 2020, trent’anni dopo, si è messa la parole fine a questa vicenda con il Tar del Lazio che ha accolto il ricorso contro la realizzazione della discarica. “Ho cercato di fare chiarezza, nel corso della mia vita fino a scrivere questo libro, sul rischio di realizzare ben due discariche su un sito di estremo interesse come quello di Grottelline, tra Spinazzola e Poggiorsini”, racconta Forina.

Una vicenda che è stata seguita con oltre 700 articoli da Cosimo Forina che ha voluto tutelare la salute e la tutela di abitanti e territorio. Storia, atti, fatti ma anche tanti nomi. “Ce ne sono 530, ci sono tutti i personaggi coinvolti in un modo o nell’altro che hanno voluto realizzare un qualcosa di inconcepibile a Grotteline – continua -. Parliamo di un sito straordinario, è stata scoperta un’area del Neolitico dall’Università di Pisa nel 2004, ma ci sono anche altre testimonianze della storia dell’uomo. Un luogo di grande emozione che non poteva diventare deposito di rifiuti, tanto che Matteo Garrone ha deciso di girare lì alcune delle scene più importanti di Pinocchio, a proposito di bugie dette”.

“Questo libro nasce da 25mila pagine di intercettazioni e da 2mila pagine del progetto che spariva negli uffici regionali e comunali – conclude Forina -. Per fortuna io avevo archiviato, gli atti sono stati recuperati e poi relazionati ai magistrati. Se ognuno di noi vuole fare informazione e giornalismo di provincia, lo può fare in qualunque luogo come atto di servizio. Adeguarsi al sistema è diventato un mestiere di molti che hanno il tesserino. Ci troviamo di fronte ad un asservimento e lecchinaggio vergognoso, bisognerebbe intervenire per ripulire questo mestiere straordinario”.