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Bari, 12enne muore in sala operatoria: Corte dei Conti indaga sui medici accusati

2 Marzo 2022
– Autore: Eleonora Francklin
2 Marzo 2022
– Autore: Eleonora Francklin

La tragica morte di Zaraj Tatiana Coratella Gadaleta arriva davanti alla Corte dei Conti. I fatti risalgono al 19 settembre 2017 dove la ragazzina morì al Giovanni XXIII per una ipertermia maligna subito dopo un intervento di riduzione di una frattura al femore.

Un’azione compiuta dalla Procura regionale contro i due medici accusati di omicidio colposo in relazione alle presunte negligenze e imperizie che avrebbero determinato la morte della 12enne. Per il sostituto procuratore, Marcello Papa, ai professionisti viene contestato un danno erariale di 192mila euro, meno di un terzo dei 630mila euro che il Policlinico pagherà ai familiari di Zaraj, concludendo la transazione della causa civile.

Il processo penale, invece, continua per il primario del reparto di Anestesia e Rianimazione, Leonardo Milella, con rito ordinario. Mentre per l’anestesista Vito De Renzo si è concluso con un patteggiamento di 14 mesi di reclusione. Quest’ultimo aveva somministrato un farmaco controindicato in caso di patologie congenite di cui era affetta la vittima, mentre il primario è accusato di aver diagnosticato una tromboembolia polmonare ritardando di ore la somministrazione del farmaco che le avrebbe potuto salvare la vita.

La Corte dei Conti ritiene che le condotte dei due medici manifestano la loro imperizia, soprattutto per quanto riguarda la parte del profilo erariale in quanto, anche se il Policlinico è corresponsabile, l’atteggiamento dei due medici “Ha causato danno all’Azienda Ospedaliera”. Inoltre viene sottolineata l’assenza del Dantrolene “perché scaduto” e di misuratori di temperatura nella sala operatoria. In più risulta che l’Azienda Policlinico non era coperta da assicurazione, come invece prevede la legge. La Corte dei Conti contesta il danno erariale imposto ai medici, in quanto il risarcimento chiesto (192mila euro) è solo la somma degli stipendi annuali dei due medici. Ora la palla passa alla difesa nel processo in programma il 6 aprile.