“Mio nipote di 6 anni mi chiede di andare a prenderlo e salvarlo, ma non posso fare niente. Sarei disposta anche ad andare a piedi”. Davanti a certe parole e situazioni non sai cosa dire e ti puoi solo sentire impotente.
La guerra in Ucraina ha provocato una ferita aperta in tutto il mondo. Come Tatiana, tanti ucraini sono con il fiato sospeso perché i propri cari, parenti e amici si trovano in patria e ogni secondo il loro dolore cresce sempre di più.
Lacrime, appelli disperati e abbracci di conforto. A Bari immagini come queste sono ormai all’ordine del giorno. Il capoluogo pugliese e tutta la Regione hanno avviato piani di aiuto per accogliere nella nostra terra i profughi della guerra.
“Serve fare informazione, serve aiuto. La mia famiglia si trova a Chernigov, una città che si trova a 130 chilometri da Kiev, il secondo giorno è stata già bombardata. Mia figlia si trova lì con i 3 figli, sono rifugiati in un bunker, non possono uscire e scappare perché tutta la città è bloccata – racconta Tatiana in lacrime -. Le strade sono sparite, le case sono distrutte, mia madre è da sola e non può camminare. Ho paura. Il mio cuore non sente niente”.