La valanga di inchieste giudiziarie che stanno riguardando i vari apparati della Regione Puglia sta facendo tornare alla memoria alcune storie finite nel dimenticatoio. Una di queste è certamente quella connessa alla gestione dei contratti e appalti. Il riferimento è al pasticciaccio servito con il cosiddetto (SIPA), il Sistema informativo ambientale della Regione Puglia.
Il Sistema incriminato, infatti, non risulta essere mai stato realizzato. Ciò che non è chiaro, però, è cosa sia accaduto dopo. Il riferimento è ala risoluzione contrattuale nei confronti della CID Software, soggetto appaltatore, prerogativa dirigenziale in capo alla Sezione Autorizzazioni Ambientali, con a capo Antonietta Riccio, il dirigente che deve risarcire per danni la stessa Regione Puglia nell’ambito di un finanziamento ottenuto in qualità di imprenditrice agricola.
Il contratto, risalente al 2007, fu firmato dal dirigente pro tempore dell’allora Settore Affari Generali e ad oggi risulta non ancora attuato. Nonostante all’azienda incaricata siano state liquidite diverse trance da milioni (sembrerebbe 9 milioni di euro), pare anche in assenza di garanzie finanziarie, la Regione Puglia di fatto non possiede questo prezioso strumento informativo, soprattutto per le attività istruttorie della sezione autorizzazioni ambientali, responsabile della gestione dell’appalto.
Nei corridoi del Palazzo in via Gentile ci si chiede se il dirigente responsabile, Antonietta Riccio, così come il direttore dei lavori, l’ingegner Giuseppe Angelini, funzionario della Sezione Autorizzazioni Ambientali in predicato di nomina dirigenziale (la cui modalità con cui passerebbe da funzionario a dirigente potrebbe avvenite senza il necessario concorso pubblico), ciascuno alla Commissione Collaudo per competenze, abbiano provveduto all’adozione dei provvedimenti necessari alla risoluzione contrattuale con le dovute penali, quale sia lo stato di consistenza attuale del Sipa e l’esito degli accertamenti esperiti.
Fin qui i dubbi sulla responsabilità amministrativa, ma stando a quanto risulta, finora che l’assessore Maraschio, responsabile politico, abbia preso iniziative in merito o sollecitato gli uffici a prendere i necessari adempimenti. Si chiede inoltre se la voce ricorrente riguardo l’avanzamento dell’ingegnere Angelini sia stata realmente prevista, ovvero se risponde a verità quanto riferito in ordine alla sussistenza di una procedura amministrativa per la nomina di un dirigente a tempo determinato da incaricare per la sezione autorizzazioni ambientali.