Tremate istituzioni, tremate tutti: il noto influencer animalista Enrico Rizzi sta arrivando a Bitonto. Senza il suo eccezionale intervento a distanza, senza conoscere il problema come fa solitamente, la storia dei 65 gatti nell’abitazione di Bitonto si sarebbe risolta ugualmente. Ha sbagliato biglietto del pullman che lo avrebbe dovuto portare in aeroporto e ha rischiato di perdere il volo, ce ne saremmo fatti una ragione. Sarebbe stato solo ulteriore ritardo rispetto a quello accumulato finora. Poco male.
Rizzi intanto continua a raccogliere stelle (finanziamenti) per portare avanti le sue imperdibili battaglie animaliste, come quella recente del cane a Roma. L’ennesimo buco nell’acqua, coerente con lo stile generale. Tanta caciara spesso per nulla.
E mentre lui sarà a Bitonto per smascherare il dolo della pubblica amministrazione cittadina, cresce il dissenso nei suoi confronti. Di seguito riportiamo la conversazione con un referente di una grande associazione animalista romana. Un ulteriore dissenso rispetto al modus operandi dell’influencer animalista, abile a sfruttare la scia di storie capaci di fare presa sulle emozioni e le coscienze della gente.
Nel frattempo prendiamo atto che la trasmissione Rai “La Vita in Diretta” ha chiesto le nostre immagini per raccontare la storia di Bitonto. Le ha chieste a noi per l’unico motivo che essendo stati gli unici ad andare sul posto siamo gli unici ad avere le immagini.
Il resto si può sintetizzare nel messaggio che campeggia nei post di Rizzi, noto influencer animalista, spesso in ritardo: Supporta anche Tu le mie battaglie per i diritti degli animali inviando le stelle. Ti basta cliccare sul pulsante giallo, proprio a forma di stella e seguire la procedura.
LA TELEFONATA CON L’ANIMALISTA ROMANO:
Noi siamo con voi. Questo Rizzi è un grande problema di Italia e delle associazioni animaliste. Gli animalisti estremisti sono un serio problema. Io personalmente conosco molto bene Michele Abbaticchio (il sindaco di Bitonto) con cui mi sento per varie questioni e con cui stavamo trovando una soluzione per la questione dei gatti.
Non so se ti ricordi ma qualche tempo fa ci fu un intervento a Roma a casa di una famiglia in cui i nomadi avevano occupato la casa. Lui, Enrico Rizzi, paventava ci fosse un cane maltrattato sul balcone. Arrivò quella mattina con le telecamere e noi, che arrivammo prima con la Asl, avevamo constatato che il cane stava bene, non viveva in condizioni malsane, tant’è che lui non ha potuto fare nulla se non i suoi soliti video con stelle e stellette dove attacca tutti. Le associazioni buone ci sono in Italia e non sono tutte come le descrive Rizzi. Noi, infatti, a breve avremo la possibilità di condurre una trasmissione su una famosa emittente televisiva per parlare su tutto ciò che è legato al mondo degli animali e sulle procedure dietro i maltrattamenti.
Quando noi facciamo i corsi, diciamo ai ragazzi di non fare gli sceriffi, perché quando sputtani una persona sui social oppure fai una ripresa entrando in casa di una persona, come fa lui che da Trapani dice di conoscere la situazione di una persona, bruci interventi e ti metti in cattiva luce con le istituzioni. Lui stesso ha fatto saltare degli interventi che dovevamo fare a causa dei suoi modi sbagliati. Lui stabilisce tutto, anche il maltrattamento, senza vedere effettivamente se c’è stato.
Quante volte gli abbiamo detto di aprirsi una Onlus, ma lui non rendiconta nulla, anzi se la canta e se la suona da solo. Rizzi fa tutto quello che non dovrebbero fare le guardie. Noi lo diciamo sempre ai ragazzi di valutare tutte le segnalazioni perché non sai cosa c’è dietro. Potrebbe essere un cane malato, in fin di vita, la cui famiglia ha deciso di fargli vivere i suoi ultimi momenti fuori al balcone con la possibilità di entrare in casa quando vuole. Non bisogna partire in quarta e sputtanare la famiglia in televisione perché poi ti denunciano, come è capitato a lui.
Peccato che dopo aver contribuito a risolvere l’incresciosa vicenda dei gatti ammassati in casa siamo stati costretti a dirigerci a Firenze per occuparci in tempo di un’altra storia incresciosa. Avremmo volentieri incontrato il paladino degli animali. Sarà per la prossima volta.