“Sono due anni che non ci consentono di vedere i nostri parenti proprio per evitare che ci possano essere contagi, ma due giorni fa ci hanno comunicato che un paziente è risultato positivo al covid, contagiando anche nostra madre. Come è possibile che sia entrato il virus se sono così ligi al dovere tanto da far effettuare un tampone giornaliero a tutti i dipendenti?”.
La domanda se la pone il figlio di una anziana ospite dalla struttura Rssa Domus Maxima di Casamassima. Stando a quanto ci ha raccontato, con l’arrivo della pandemia, i responsabili della struttura hanno sin da subito attuato tutte le misure preventive per ostacolare un probabile contagio. Una procedura che, al netto di quanto abbiamo saputo, non ha permesso sino ad ora ai parenti degli anziani di poterli vedere costantemente, se non con qualche visita sporadica.
“Sono sempre stati attenti, se andavamo ci facevano stare fuori dai cancelli oppure muniti di green pass dovevamo stare a distanza e non poterli neanche sfiorare con un dito – si interroga -. Una premura che abbiamo sempre accettato, nonostante da due anni non possiamo valutare lo stato di salute dei nostri parenti e neanche sapere cosa mangiano. Niente da dire sulla premura. Abbiamo sempre potuto chiamarli, ma se era così importante seguire tutte le procedure, perché il virus è riuscito ad entrare? Questo paziente da chi si è preso il Covid?”.
Dopo aver raccolto la denuncia del familiare, abbiamo contattato il responsabile della struttura che telefonicamente ci ha spiegato i motivi del contagio e la situazione all’interno della rssa. “I familiari sono aggiornati costantemente – spiega -. La certezza assoluta non possiamo averla ovviamente, ci sono però degli ospiti malati oncologici che sono usciti dalla struttura per delle visite ospedaliere necessarie. Presumiamo che tutto sia nato da qui. Dopo la prima positività abbiamo effettuato tamponi a tappeto, ne sono emerse altre ma fortunatamente la situazione è sotto controllo. Posso rassicurare i familiari anche perché c’è stata un’ispezione che ha verificato che abbiamo seguito tutte le procedure del caso”.