Dopo avervi mostrato in esclusiva su Quinto Potere le condizioni del gattile e del canile di Bitonto, torniamo ad occuparci della storia dei 65 gatti che ha creato parecchio scalpore mediatico nelle ultime settimane, dopo l’entrata in scena dell’influencer animalista Enrico Rizzi. Purtroppo per raccontarvi ancora una volta spiacevoli sviluppi.
Francesca De Mundo, la responsabile della cooperativa che gestisce gli animali, è stata costretta a sporgere regolare denuncia per le minacce di morte subite. “Grazie ai video di questa persona che ci sta puntando, tutta Italia ha letto il numero del telefono fisso per gli appuntamenti – racconta -. Tra queste ne ho ricevuta una venerdì, è comparso anche il numero di cellulare e mi è stato chiesto se fossi io la str*** che gestisce il mattatoio. Ho iniziato a tremare, questa persona con accento romano mi ha detto che sarebbe presto venuto qui da me e che mi avrebbe ucciso per quello che faccio, prima di chiudere”.
“Ho preso il numero, ho sporto subito denuncia ai Carabinieri – continua -. Avete visto anche voi che non maltrattiamo nessun animale, non ci sono né foto né video in giro. I principali organi preposti a questi controlli non hanno mai rilevato nulla di sbagliato”.
Francesca poi ripercorre i momenti caotici della giornata del blitz di Rizzi a Bitonto. “Ha suonato incessantemente il campanello per oltre 30 minuti, siamo stati costretti a togliere la corrente, è arrivato con il cellullare che puntava ovunque e voleva entrare a tutti i costi senza autorizzazione – conclude -. Due cani hanno iniziato ad innervosirsi, un ragazzo ha buttato un po’ d’acqua per dividerli e l’acqua è schizzata fuori, non c’è stata nessuna secchiata lanciata”.