Giuseppe De Benedictis vuole essere ascoltato dalla Procura di Torino in merito al processo a carico del presidente della regione puglia, Michele Emiliano e del suo capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi.
La richiesta dell’ex gip, arrestato per corruzione in atti di ufficio e detenzione di armi da guerra, stando a quanto si evince su Repubblica, arriva dopo che la Procura di Lecce ha inviato ai colleghi piemontesi parte del memoriale di De Bendictis, ritenendo che ci siano elementi utili al processo che riguarda il governatore pugliese. Una volta ricevuti gli atti, però, il pm Caspani pare non abbia voluto approfondire e così i legali dell’ex gip hanno chiesto che De Benedictis potesse parlare direttamente con la Procura di Torino. Al momento non è chiaro che tipo di dichiarazioni De Bendictis voglia rilasciare.
La vicenda è legata alle primarie del Partito Democratico nel 2017 alle quali partecipò il governatore Emiliano. L’inchiesta era stata aperta nel 2018 dopo una lettera anonima che conteneva il decreto ingiuntivo ottenuto dalla Eggers nei confronti di Emiliano. Dopo la chiusura delle indagini Emiliano era accusato di abuso di ufficio e di induzione indebita, insieme al capo di gabinetto Stefanazzi e agli imprenditori Giacomo Mescia e Vito Ladisa che si erano accollati le due fatture della Eggers di oltre 24mila e di quasi 60mila euro con la causale “Consulenza di comunicazione”.
La Procura di Bari le ha ritenute fittizie in quanto emerse per coprire l’importo della consulenza prestata dalla Eggers nei confronti di Emiliano e da lui non pagata. La Procura di Bari ha cercato di capire quali contropartite avrebbero potuto ottenere i Ladisa e i Mescia pagando l’importo sopracitato, ma non è emerso nulla di rilevante tant’è che alla Procura di Torino è rimasta in piedi solo la contestazione relativa al presunto illecito finanziamento al Pd.