gas dai rifiuti, Emiliano su primo impianto in Puglia: “In due anni altri 23”.
“I gas prodotto dai rifiuti è stato autorizzato solo da poco perché le grandi aziende non lo vedevano di buon occhio. Adesso c’è una svolta green molto importante che ci consentirà in un paio di anno di costruire 22/23 impianti simili”. A parlare è il governatore pugliese Michele Emiliano durante un’intervista rilasciata al programma “Contro Corrente” di Rete4.
Affermazioni che hanno creato un enorme punto interrogativo sulle teste di chi si occupa del trattamento dei rifiuti. Tra questi c’è Vito Antonacci, membro del coordinamento pugliese di Zero Waste Italy. “Dal servizio su Rete4 sul primo impianto pugliese che reimmette in rete il biometano, il presidente Emiliano si lascia andare a dichiarazioni alquanto preoccupanti”.
“Dice – sottolinea Antonacci – di voler costruire entro un paio d’anni, dai 22 ai 23 impianti del genere. L’impianto oggetto del servizio ha una capacità di trattamento di circa 40 mila tonnellate annue, anche considerando questa capacità come media per gli impianti futuri che Emiliano vuole costruire, avremmo una capacità di trattamento di circa 800 mila tonnellate di rifiuto organico, molto al di sopra della capacità necessaria a trattare l’organico prodotto in Puglia, senza tenere conto degli impianti di compostaggio esistenti e senza tenere conto che le richieste di autorizzazione partono dalle 60 mila tonnellate in su per ogni impianto”.
“Ad Erchie – spiega – è già in funzione un impianto di digestione di 80 mila tonnellate e a Bari è già pronto uno da 40 mila tonnellate. Quindi, o Emiliano non ha contezza di quanti impianti necessita la Puglia oppure vorrebbe far venire l’organico da fuori regione, facendo diventare la Puglia hub per il trattamento della Forsu per il sud Italia. Così il favore non lo fa ai pugliesi ma ai signori della monnezza”.
“Assessore Anna Grazia Maraschio – conclude – vuole per favore dire ad Emiliano che non servono tutti questi impianti e che già in questo momento gli impianti sono sufficienti a trattare tutta la Forsu prodotta in Puglia e che con i futuri impianti pubblici a Lecce, Foggia, Brindisi, Bat e Bari, avremo una sovraccapacità impiantistica per la Forsu? Sarà per questo che imprenditori della monnezza del nord vengano a presentare istanze per ben 5 impianti in Puglia? Povera nostra regione, terra di conquista”.