Un ricorso giudiziario contro il Comune di Bari. Il segretario della Cisl Funzione Pubblica, Francesco Capodiferro, non vuole mettere la parola fine sulla Cassa Prestanza, nonostante sembra quasi sia calato il sipario con la procedura di liquidazione richiesta dal Comune e sancita dal Tribunale. “In conclusione ci hanno rimesso i lavoratori e le lavoratrici del Comune”.
“Nonostante un senso di sfiducia e rassegnazione, in molti non vogliono recedere dal rivendicare giustizia e quindi ci siamo fatti promotori, come Cisl Fp, di un ricorso giudiziario la cui prima udienza è fissata il prossimo 6 giugno” sottolinea Capodiferro.
“La politica – sottolinea – ha sin da subito scaricato oneri e responsabilità proprie pur di evitare di essere direttamente coinvolta. D’altronde anche la magistratura, contabile e ordinaria, ha evitato con cura di chiarire le responsabilità del socio fondatore. La prima adducendo che il notevole numero degli amministratori coinvolti rendeva difficoltoso la individuazione delle eventuali responsabilità erariali , la seconda con sentenze che appaiono incomprensibili ai comuni cittadini, ma che scagionano frettolosamente il Comune di Bari quale soggetto istituzionale coinvolto in quanto configura la Cassa quale soggetto giuridico di diritto privato regolato dal il Codice Civile”.
“Abbiamo provate tutte le strade per una equa soluzione – sottolinea Capodiferro – ma di fronte al menefreghismo istituzionale non ci resta che una sola strada da percorrere: quella giudiziaria che nel 2016 ha dato risultati, parziali ma confortanti, per quanti ebbero fiducia nella nostra iniziativa. Purtroppo oggi si salvano le banche con i soldi pubblici ma non si è disponibili a fare altrettanto nei confronti di tanti lavoratori che si sono fidati di un Ente pubblico qual è il Comune di Bari”.
“Nessuna dichiarazione del Presidente Emiliano, impegnato nel tutelare i danneggiati della Popolare di Bari, non è da meno il suo successore al Comune di Bari che ha appellato perfino una sentenza che dava ragione a quanti rivendicavano il diritto a recedere dalla Cassa, poco ha potuto fare il Prefetto di Bari di fronte al fallimento dei suoi tentativi di mediazione tra le parti culminati con la presa d’atto della indisponibilità del Comune. Fondamentale – continua – in senso negativo, il parere della Corte dei Conti Puglia che ritiene illegittimo il contributo del Comune ma non ritiene di dover ricercare le responsabilità. Tanto il danno riguarda i lavoratori”.
“Riteniamo – conclude Capodiferro – che il Comune di Bari sia responsabile del danno patrimoniale arrecato a quanti hanno versato i loro risparmi e il ricorso promosso per tutelare i lavoratori iscritti verte proprio per ricercare responsabilità, omissioni da parte dell’Ente a cui uno strano Statuto conferisce pieni poteri di gestione e controllo”.