La Sanità pugliese ha un buco di quasi 230 milioni di euro. Lo si è appreso durante l’incontro tra i vertici della sanità pugliese, l’assessore Palese e il capo del dipartimento Vito Montanaro, e i dirigenti dei ministeri dell’Economia e della Salute.
Stando a quanto appreso su Repubblica, il buco milionario è riconducibile sostanzialmente al periodo della pandemia. A causa del Covid, infatti, la Puglia, come anche le altre regioni italiane, hanno dovuto affrontare spese esorbitanti, comprese anche quelle della Protezione Civile al vaglio degli inquirenti, per riuscire a far fronte all’emergenza sanitaria. Nelle spese, però, bisogna anche aggiungere le assunzioni del personale e i minori ricavi del sistema sanitario, un’altra conseguenza della pandemia.
La Puglia deve fare i conti con il calo della popolazione. Fino al 2017, la popolazione era di 4 milioni e 448mila abitanti. Adesso, dal 2018, la Puglia è al di sotto dei 4 milioni di abitanti. Questo significa che la regione rischia di dover perdere dai 100 ai 120 milioni di euro da parte dei fondi dello Stato.
Il buco milionario, però, come afferma l’assessore Palese è riconducibile in gran parte al Covid che ha inciso notevolmente sulla produzione. Infatti ci sono stati meno interventi e prestazioni sanitarie proprio a causa della pandemia. Una condizione che però non è vissuta solo dalla Puglia, ma anche da altre regioni italiane arrivando a un buco di quasi 6 miliardi di euro.
Stando a quanto appreso queste perdite devono essere coperte entro poche settimane attraverso la messa a punto di un piano di rientro triennale. Settimana scorsa la Regione aveva messo a punto un piano per vendere immobili, una mossa che probabilmente punta proprio a fare cassa.