Giovanni ha 23 anni ed è perito agrario, ma da 6 anni vive in mezzo alla strada, riuscendo a sopravvivere a tutti i pericoli che ne comporta. Il suo rammarico è essere riuscito a sopravvivere a un incidente in cui è rimasto coinvolto da piccolo. “Avrei preferito rimanerci secco se avessi saputo cosa doveva essere la mia vita”.

Al momento non percepisce il reddito di cittadinanza perché per lo Stato vive ancora con i genitori adottivi. “Appena ho raggiunto la maggiore età mi hanno cacciato di casa. Da quel momento vivo per strada. Dovrei fare la residenza virtuale nei dormitori, ma non c’è posto per me”.

La storia di Giovanni tocca il cuore di tutti. Il suo rapporto con i genitori adottivi, stando a quanto ci dice, non è mai stato facile tanto da spingerli a mandarlo via. “Erano all’antica, non potevo fare nulla”. Ovviamente abbiamo sentito solo il suo punto di vista e non sappiamo cosa ci sia dietro una decisione così dura.

Giovanni tuttora combatte contro la dipendenza da sostanze stupefacenti, che riesce a reperire facendo la colletta con altri ragazzi che vivono come lui per strada e chiedendo l’elemosina. Per riuscire a sopravvivere ruba generi alimentari dai supermercati e per questo motivo è stato anche in carcere. “Ho rubato per vivere. Non ho mai fatto altro. Per un pezzo di pane sono finito in prigione, ma se non facevo così rischiavo di morire di fame. Vivere per strada è difficile, devi fare i conti con aggressioni e minacce. Adesso sono accampato nella caserma Rossani, ma da luglio dobbiamo andare via, non si sa dove visto che il Comune non ci aiuta”.

“Per fortuna c’è un volontario che mi ha preso a cuore e sta cercando di aiutarmi per riuscire ad avere il reddito di cittadinanza. Se riesco ad ottenerlo potrò finalmente avere un posto in cui dormire. Io non voglio fare questa vita”. Come sempre siamo a disposizione di tutti quelli che Giovanni ha tirato in ballo nel caso in cui vogliano dare una loro versione dei fatti.