Non solo ditte, ma anche i nomi di professionisti che si ripetono in diversi appalti gestiti dalla Protezione Civile quando a capo vi era Mario Lerario, arrestato il 23 dicembre scorso per corruzione.
Secondo quanto emerge dalle carte degli inquirenti, soprattutto in merito alla realizzazione dell’ospedale alla Fiera del Levante, sono emersi nomi di tecnici che si sono occupati anche di altri incarichi, finiti poi sotto la lente di ingrandimento della Procura.
Le cifre corrisposte, come si evince su Repubblica, non sarebbero da capogiro, ma mostrerebbero come non sia stato rispettato il principio di turnazione che prevede l’affidamento di incarichi a diversi professionisti per consentire a tutti di avere collaborazioni regionali. Un diktat che doveva essere rispettato anche in casi urgenti, come ad esempio la pandemia.
Non soltanto i nomi delle ditte, ma anche quelli dei professionisti ai quali sono stati affidati incarichi esterni sono stati ricorrenti nell’era in cui la Protezione civile e il Provveditorato economato erano gestiti da Mario Lerario, l’ex dirigente regionale indagato a causa delle presunte tangenti ricevute da due imprenditori.