Welfare a Levante, l’associazione di categoria al servizio delle strutture residenziali e diurne socio-assistenziali e socio-sanitarie che raggruppa oltre 100 Rsa e Centri Diurni operanti nel territorio della Regione Puglia ma presente anche in Basilicata e Molise, ha inaugurato ieri a Bari la sua nuova sede. Siamo andati a trovarli.
All’inaugurazione della sede in Corso Vittorio Emanuele sono intervenuti, oltre a numerosi gestori di strutture socio sanitarie, il Sindaco di Bari Antonio Decaro, il Consigliere Regionale Ignazio Zullo, il Direttore Amministrativo della Asl Bari Luigi Fruscio, il Presidente della Croce Rossa Comitato di Bari Consiglia Margiotta e il Presidente della Società Nazionale di Bioetica e Comitati Etici Francesco Bellino.
La nuova sede ospita anche il Comitato Scientifico dell’Associazione che ha annunciato per il prossimo 10 giugno lo svolgimento di una mostra fotografica a cura degli ospiti delle Rsa e dei Centri Diurni pugliesi contestualmente alla celebrazione del “Premio Nazionale Welfare a Levante” che sarà assegnato a una figura di altissima levatura scientifica che ha dato lustro alla Terra di Puglia nel mondo.
“Noi auspichiamo un cambio di rotta dall’amministrazione regionale, anche con l’assessore Palese non c’è stato – afferma il presidente Antonio Perruggini -. Le Rsa e i centri diurni sono strutture fondamentali per la tenuta del sistema d’assistenza. Non vogliamo contributi o altro sostegno, se non quello previsto dall’articolato normativo. Non è possibile che in tutta Italia le strutture vengono sostenute, mentre qui non viene assicurato niente. L’unica responsabilità è della Regione, che ora deve vedersela anche con il buco della Sanità da oltre 200 milioni“.
“La possibilità di avere un riferimento territoriale rappresenta per i gestori l’opportunità di potersi sempre interfacciare per ogni loro bisogno relativo alla gestione strutturale – aggiunge il vicepresidente Mariligia Paparella -. Le nostre strutture garantiscono la presa in carico dei pazienti fragili, necessitano di servizi di supporto indispensabili per lo svolgimento del servizio”.
“Questi anni ci hanno insegnato l’importanza del prendersi cura dell’altro – spiega Francesco Bellini, ordinario di bioetica e filosofia morale e presidente nazionale della società italiana di bioedica e comitati etici -. Non è solo l’assistenza, non è solo il servizio. Occorre qualcosa di più, l’uomo si è svuotato di umanità. Le varie strutture e le varie associazioni devono partire dalla centralità della persona”.