Che il vicesindaco di Polignano, Salvatore Colella, muovesse i fili delle gare cucite ad arte per gli amici imprenditori è una questione ormai appurata dalle indagini della Guardia di Finanza. Tra gli appalti truccati, che hanno portato all’arresto del vicesindaco, del sindaco Vitto e de dipendenti comunali Nicola Cicala, Raffaele Lassandro e Pasquale Teofilo, c’è anche quello della ristrutturazione della villetta in contrada Madonna d’Altomare, un bene confiscato alla criminalità organizzata.
Alla gara per i lavori di ristrutturazione, dal costo di 29mila euro, secondo le carte sono state invitate solo tre ditte, due delle quali (la Deca e la Dentico) riconducibili ai coniugi Vito Dentico e Grazia Cassano. Nonostante l’appalto sia stato aggiudicato alla Deca, i lavori effettivi sono stati effettuati dalle ditte di Sergio Giazzi e Giuseppe Mancini. Tutto quanto sarebbe dimostrato dalle intercettazioni in cui il vicesindaco Colella tranquillizza l’imprenditore Giazzi sul fatto che nessuno andasse a controllare. Inoltre sono state intercettate anche le richieste da parte di Colella per dei lavori da effettuare nella sua abitazione e in quella del figlio.
Per quanto riguarda i presunti illeciti nella ristrutturazione della villetta confiscata, si contesta la turbativa d’asta al vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Colella, al dirigente comunale Nicola Cicala, agli imprenditori polignanesi Claudio e Sergio Giazzi, al barese Vito Dentico. A tutti i precedenti indagati e a Giuseppe Mancini anche la violazione della legge sui subappalti; a Colella, Cicala, Dentico e alla moglie di quest’ultimo, Grazia Cassano, il falso ideologico.