Torniamo ad occuparci dell’Istituto alberghiero, audiovisivo e ottico Majorana di Bari, e del suo celebre bus acquistato con i soldi del fondo Covid, messo a disposizione delle scuole per aumentare le soglie di sicurezza contro la pandemia nel momento clou dell’avanzare della curva epidemiologica.
Ci avevano lasciati molto perplessi le valutazioni del mezzo che, a partire dal 2011, sono cambiate tra alti e bassi con il passare del tempo fino all’ultimo trasferimento di proprietà che è arrivato nel 2020: ad aggiudicarsi il mezzo è proprio l’Istituto Majorana al prezzo di quasi 83mila euro, il 78% in più dell’ultima transazione.
Abbiamo sentito anche la preside Paola Petruzzelli che, raggiunta telefonicamente, ci ha fornito la sua replica e le sue spiegazioni anche se i conti a noi comunque non tornano. Ciò che ci ha detto infatti non ci ha convinto del tutto e come nostro solito abbiamo continuato a indagare.
C’è però un’importante e clamorosa novità. Il bus si è rotto, il motore infatti si è fuso. Una notizia che ha lasciato interdetti alcuni dipendenti del Majorana, ignari di quanto è accaduto almeno secondo quello che ci hanno detto davanti alla nostra telecamera.
La preside si sarebbe rivolta ad una nota officina specializzata per risolvere il problema, il costo del nuovo motore potrebbe aggirarsi sui 33mila euro, da aggiungere agli 83mila euro spesi per il suo acquisto, senza contare i costi per trasporto, servizio e manutenzione. Così abbiamo nuovamente chiesto spiegazioni alla preside.
“Non bisogna fare sempre un affare di Stato – spiega -. Non capita mai a voi che si rompe l’auto? Stiamo facendo manutenzione, non è assolutamente vero che si è rotto il motore”. Una versione però completamente smontata dalla dipendente dell’officina che ha preso in carico il bus del Majorana.