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Corruzione in Puglia, il sistema Lerario anche per l’aeroporto di Foggia: appalto truccato con l’Iva sbagliata

5 Maggio 2022
– Autore: Eleonora Francklin
5 Maggio 2022
– Autore: Eleonora Francklin

Dalle intercettazioni della Guardia di Finanza che hanno portato a scoprire il “sistema” di corruzione messo in piedi dall’ex capo della Protezione Civile, Maro Lerario, si è scoperto che anche gli stressi collaboratori si erano resi conto che qualcosa non andava. A parlare era Antonio Mercurio, funzionario della Regione Puglia anche egli indagato per quanto riguarda i lavori all’ospedale Covid alla Fiera del Levante, che non si spiegava come mai Lerario affidasse alcune gare d’appalto alla azienda foggiana Dmeco, così come a tante altre ditte come quella di Leccese.

In realtà il tutto sarebbe legato a quella mazzetta da 20mila euro data a Lerario da Donato Mottola, l’imprenditore a capo della Dmeco. Proprio per quel “regalo di Natale” Lerario è in arresto per corruzione. La stessa azienda che avrebbe fornito in mezza Puglia i prefabbricati.

Tra i capi di imputazione che porteranno a giudizio il 16 giugno Lerario e i due imprenditori, c’è anche la sede della Protezione civile nel nuovo aeroporto di Foggia, aggiudicata alla Edil Sella di Luca Leccese, la stessa ditta a cui fu affidato l’appalto di Borgo Mezzanone, a seguito di una procedura cui Lerario ha invitato 24 imprese, tra cui tre riconducibili all’imprenditore foggiano.

La spesa si doveva aggirare intorno ai 755mila euro, poi lievitata a oltre 1.2 milioni di euro. Secondo la Finanza era stata sbagliata l’Iva, messa al 15% e non al 10%, oltre agli ordini di servizio inseriti nei tre mesi dopo l’affidamento della gara.