Emergono nuovi dettagli sul sistema Lerario. L’ex capo della Protezione Civile pugliese, ora ai domiciliari per corruzione, avrebbe infatti cambiato alcuni punteggi attribuiti ad alcune ditte nelle procedure di gara.
Un modus operandi che però non avrebbe coinvolto solo Lerario, ma anche diversi funzionari della Regione Puglia, come testimoniato dalle firme sulle carte: le valutazioni sarebbero così state cambiate per favorire le aziende indicate dall’ex numero uno della Protezione Civile.
È quanto emerge dall’informativa della Guardia di Finanza depositata agli atti che fanno riferimento al processo per corruzione a carico dell’ex dirigente e degli imprenditori Luca Leccese e Donato Mottola, che inizierà il 16 giugno.
Lerario non avrebbe dunque agito da solo e all’interno degli uffici regionali si sarebbe costruita una rete di complicità. Tra queste spicca la figura dell’ingegnere Antonio Mercurio, responsabile unico del procedimento della maggior parte dei lavori esaminati, che era evidentemente al corrente dei metodi poco ortodossi utilizzati dal suo superiore.