Stefano Di Cagno, detenuto barese di 61 anni, si è tolto la vita nel carcere di Foggia. Stava scontando una pena, inflitta fino al 2027, per maltrattamenti in famiglia, si è tolto la vita impiccandosi con una corda appesa alla finestra della stanza.
Di Cagno fu coinvolto nell’omicidio di Martino Traversa a Bari negli anni di piombo. Nella notte tra l’11 e 12 marzo del 1980, in via Camillo Rosalba, alcuni militanti di estrema destra fecero irruzione negli studi di Bari Radio Levante, emittente di ispirazione democristiana. Dopo uno scontro il 19enne dj venne colpito da un proiettile partito proprio dal fucile di Di Cagno, suo coetaneo e discendente di famiglia conosciuta e benestante. Tentò la fuga in Francia, ma venne arrestato poco dopo in un supermercato e fu condannato a 18 anni di carcere.
Uscito di galera nel 1995, ci ritornerà nel 2005 per detenzione illegale di armi in una villetta settecentesca a Santa Caterina. Nello stesso episodio gli vennero contestati gli atti sessuali su una minorenne, una ragazzina quindicenne.