Ci sono l’abusivo che occupa i locali di una scuola per evitare di finire sotto un ponte e il disoccupato sistemato in una stamberga umida, ma soprattutto ci sono un gruppo di donne pronte a tutto per avere una casa popolare. “Spacchiamo tutto e facciamo gli abusivi”, tuona un di loro al Sindaco di Modugno, Nicola Bonasia, intervenuto insieme alla funzionaria nel tentativo di spiegare la situazione.
Disperazione, ignoranza e forse un iniziale difetto di comunicazione ha fatto credere che il sorteggio fosse per l’assegnazione dell’immobile popolare. In realtà, come previsto dalla legge regionale, bisognava risolvere gli ex aequo. In sostanza, per fare un esempio, con il punteggio di 14, al secondo posto, la graduatoria del 2018, formalizzata solo l’anno scorso, contava 5 nuclei familiari.
Condizione analoga anche per altri posti con uguale punteggio. Al primo piano del palazzo comunale, dopo qualche tensione, si è proceduto al sorteggio. L’Arca ha rimesso nelle disponibilità del Comune due case popolari, che a breve saranno assegnate proprio in virtù di quella graduatoria e del recente sorteggio.
L’espletamento burocratico tuttavia non lenisce per niente la disperazione di chi non ha un alloggio, infuriato perché – a detta di qualcuno – ci sono alcuni immobili occupati abusivamente, altri abitati da chi avrebbe nel frattempo perso i requisiti e altri ancora vuoti. In attesa di conoscere quali di questi alloggi siano quelli da assegnare proveremo, come nel caso di Polignano, a capire come stanno esattamente le cose. La prima storia che vi racconteremo sarà quella di una casa rimasta vuota per 10 anni, con una clamorosa eccezione di un solo anno.