“Sono in coda in un mare magnum di disordine, veniamo trattati come delle bestie. È una disorganizzazione totale, un disastro”. Inizia così la testimonianza di un candidato al concorso pubblico indetto dalla Regione Puglia all’esterno della sede allestita a Foggia, in Corso del Mezzogiorno.
“Siamo circa mille persone in coda, veniamo da ogni parte della Puglia e siamo in coda da circa un’ora. Non sono mai puntuali nell’orario di convocazione e di selezione – continua -. Non ci sono servizi, solo quattro bagni chimici che diventano in poco tempo una latrina, un bar che alle 12 ha già finito le robe da mangiare, davvero è una cosa pietosa. I ragazzi che distribuiscono i braccialetti elettronici non indossano la mascherina, siamo tutti ammassati e le condizioni di sicurezza sono quelle che sono. Non credo neppure che riescono a sanificare un ambiente così grande in una sola ora”.
“Ho partecipato anche alla prova al Palaflorio di Bari, sono stato due ore in coda – spiega il cittadino -. Dalle 10.30 siamo entrati quasi all’una, sono uscito fuori alle 15.20 oltre l’ora di prova. Trovano sempre un sacco di scuse, come i problemi di connessione ma anche tanto altro. Si assumessero le responsabilità perché non è giusto. Il primo giorno, il 9 maggio, ci siamo fatti 3 ore di coda. Era il primo giorno di caldo torrido, eravamo sciolti al sole”.
“Nessuno ci ha pensato, ma è possibile non c’è un codice di tutela per i cittadini che partecipano ad un concorso? Se succede qualcosa, perché non devo essere risarcito? Senza dimenticare che versiamo per la domanda alcuni soldi, è una proposta anche per non risultare sempre distruttivo – conclude il cittadino con una proposta -. Un codice deontologico per chi partecipa ai concorsi pubblici”.