I familiari di Luciana Ranieri, l’estetista di Palo del Colle che si è tolta la vita lo scorso 10 novembre, hanno chiesto di non archiviare l’inchiesta per istigazione al suicidio e di effettuare nuovi accertamenti per fare chiarezza su quanto accaduto.
La donna potrebbe essere stata vittima di pressioni psicologiche e atteggiamenti vessatori da parte di qualcuno, a differenze della tesi sostenuta dalla Procura basata sulla “depressione” della 36enne: “la morte non è stata conseguenza dell’azione volontaria di terzi”. Per questo il pm non ha disposto una consulenza tecnica sul cellulare.
Il fascicolo è aperto a carico di ignoti, l’obiettivo è quello di passare a setaccio proprio il telefono e il pc di Luciana per trovare indizi. La famiglia ha ribadito più volte che nei giorni antecedenti alla tragedia la 36enne stava organizzando il veglione di Capodanno con la sorella e per l’estate aveva in programma un viaggio a Disneyland con i due bambini.
La sera prima del decesso fu raggiunta dall’ex marito in pizzeria e i due erano stati protagonisti dell’ennesimo litigio. L’uomo non è indagato ma è tra i testimoni ascoltati, così come il barista con cui la 36enne parlava quotidianamente, la sua datrice di lavoro, un altro amico e la psicologa che ha escluso sempre intenti di suicidio.