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Despar Modugno, accordo aziendale illegittimo. Dipendente vince la causa: riammessa al lavoro

7 Giugno 2022
– Autore: Raffaele Caruso
7 Giugno 2022
– Autore: Raffaele Caruso

Il 6 giugno 2022 il Tribunale di Bari ha riconosciuto l’illegittimità del comportamento tenuto da Margherita Distribuzione Spa e dalla società Maiora Srl che, nel settembre 2020, hanno sottoscritto un accordo di cessione di ramo d’azienda, disponendo la riammissione in servizio di una lavoratrice presso il punto vendita di Modugno del gruppo Maiora Srl con marchio Despar. L’accordo stabiliva, con criteri arbitrari, il transito di solo 76 lavoratori e lavoratrici su un organico complessivo di 137 unità.

Filcams Cgil Bari e Fisascat Cisl Bari hanno contestato tale modalità non sottoscrivendo alcun accordo. Le due organizzazioni sindacali, sin dal principio, non hanno condiviso la distinzione, fatta da Margherita Spa e Maiora Srl, dei dipendenti in afferenti all’area food e non food. È evidente che forze lavoro con un inquadramento 4 livello addetto/a vendite-cassiera/e non potevano essere incasellate in una categoria merceologica food/non food. Non contemplare una parte dei lavoratori e delle lavoratrici del punto vendita ex-Auchan è contro la normativa del Codice Civile artt. 2112. Per tale motivo, in coerenza con le posizioni espresse, Filcams Cgil Bari ha deciso di promuovere le cause intentate dai/lle dipendenti esclusi/e dal transito.

La sentenza, come più volte sostenuto e dichiarato dal Segretario di Filcams Cgil Bari, Antonio Miccoli, ha confermato l’illegittimità del trasferimento di ramo d’azienda poiché ritenuto in violazione dell’art. 2112. “Lieto per il reinserimento della lavoratrice, mi auguro che Maiora Srl acceleri le procedure per la riammissione in servizio della lavoratrice presso il punto vendita di Modugno – le sue parole -. La sentenza del Tribunale di Bari conferma e corrobora pronunciamenti simili già espressi in altri territori in tutta Italia. Si ricorda inoltre che, nel sancire l’illegittimità di tale condotta nei confronti della dipendente ricorrente, il Tribunale ha imposto alle due società convenute il pagamento delle retribuzioni non corrisposte alla lavoratrice dall’8 settembre 2020 al suo riassorbimento in Maiora Srl oltre che il pagamento delle spese processuali”.

Nei prossimi mesi il Tribunale di Bari sarà chiamato ad esprimersi in ordine ad ulteriori analoghi ricorsi presentati. La segretaria generale di Filcams Cgil Puglia, Barbara Neglia, esprime “la propria soddisfazione per una sentenza importante che sancisce i diritti della lavoratrice e conferma come il raccordo continuo e costante tra territorio e livello nazionale sia vincente. Molte sono state le perplessità sulla modalità dell’azione da intraprendere. Il riferimento è stato costantemente quello della tutela dei posti di lavoro di tutti/e i/le lavoratori/trici. Neglia ribadisce “la positività del lavoro sinergico e riconosce il valore della della lavoratrice che ha combattuto con determinazione per i propri diritti”.