Skip to content

Il caro gasolio cambia le abitudini dei pugliesi: l’89% va a piedi a fare la spesa e il 7% acquista online

8 Giugno 2022
– Autore: Raffaele Caruso
8 Giugno 2022
– Autore: Raffaele Caruso

“Per fare la spesa l’89% dei consumatori pugliesi non usa l’auto, e di fronte agli aumenti dei prezzi del carrello torna anche la lista della spesa in 4 famiglie su 10 (38%)”.

È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base di un sondaggio secondo “cui a causa del caro gasolio che costringe a tirare la cinghia i consumatori pugliesi stanno cambiando le abitudini di acquisto, facendo la spesa vicino casa o al luogo di lavoro (89%), gli acquisti on line o in negozi con consegna a domicilio (7%); mentre solo il 4% è disposto a fare la spesa lontano da casa o dai luoghi di lavoro”.

Con il caro prezzi si va anche a caccia delle promozioni (38%), si guarda con più attenzione al rapporto prezzo/kg di prodotto degli alimenti (47%) e soprattutto si taglia il superfluo (48%) a tavola, secondo Ismea che ha analizzato le strategie dirisparmio dei consumatori di fronte all’aumento dei prezzi alimentari che a maggio per l’Istat è stato del 7,1%.

Tra i comportamenti virtuosi segnalati dai consumatori – sottolinea Coldiretti Puglia – spicca la riduzione degli sprechi che riguarda ben il 68% delle famiglie. Un impegno che al valore economico aggiunge anche quello etico ed ambientale in un Paese come l’Italia dove in media nella spazzatura – continua Coldiretti – finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari per un totale di oltre 1,8 miliardi di chili da smaltire.

La propensione al risparmio, in ogni caso, non sembra intaccare l’attenzione verso la qualità di ciò che si porta a tavola – aggiunge Coldiretti – con la guerra in Ucraina e il Covid che hanno spinto oltre 8 consumatori su 10 (82%) a cercare di instaurare un rapporto stabile con un agricoltore per garantirsi cibo sicuro, sano e di qualità. Il risultato è che il valore della vendita diretta dagli agricoltori è salito in Puglia ad oltre 650 milioni di euro e coinvolge ormai oltre un’azienda agricola su cinque, grazie al progetto economico di filiera corta di ‘Campagna Amica’.