“La paga è da fame, normale che nessuno accetta”. “Imparate ad alzare gli stipendi e vedrete che le persone verranno a lavorare”. Questi sono solo due commenti dei tanti che ci sono arrivati pubblicando la ricerca di personale da parte di un bar e lo sfogo di un 55enne disoccupato che chiede di lavorare. Al centro c’è il tema del reddito di cittadinanza, per alcuni una salvezza, per altri uno sfacelo.
Problemi nel trovare personale li sta avendo anche Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di gestione di Torre Guaceto, la riserva naturale pugliese. Pochi giorni fa aveva pubblicato l’offerta di lavoro, ma ad oggi, con l’inizio della stagione agli sgoccioli, sono pochissime le adesioni. In questo caso, trattandosi di un ente pubblico, non si tratta di non avere un contratto adeguato. “Per un lavoro di 6 ore, con contratti assolutamente regolari dove in caso di straordinari sarebbero tutti pagati, offriamo dai 900 ai mille euro, come da contratto nazionale”.
La ricerca riguarda due addetti alla manutenzione e pulizia spiagge, 3 assistenti spiaggia; tre baristi, un capo barista, 5 aiuto parcheggio e un cassiere. Per Malatesta la colpa non è solo del reddito di cittadinanza, che ricordiamo offre anche assegni di 700 euro, ma è anche una fase di stordimento post pandemia.