“Sto cercando di difendere la mia comunità. I lavoratori stagionali servono alle imprese agricole, ma non è più possibile tollerare episodi di violenza sul nostro territorio in questa maniera”. Con una diretta Facebook la sindaca di Turi, Tina Resta, si è rivolta ai suoi concittadini per esprimere tutto il suo rammarico per quanto sta accadendo nella città delle ciliegie. Persone che bivaccano e che innesca risse che mettono a repentaglio la sicurezza degli stagionali che sono arrivati per lavorare seriamente e dei cittadini turesi.
“Ho chiesto più volte al Prefetto un aiuto affinché vengano inviate Forze dell’ordine per identificare questi soggetti e mandarli via. Non si possono controllare solo le aziende, i contratti le assunzioni, e poi lasciare la comunità sola, con un sindaco che con le poche risorse di polizia a disposizione non riesce a gestire la situazione. Dopo due anni di stop a causa della pandemia, quest’anno c’è stata una richiesta da parte delle aziende, e non può un’amministrazione gestire 530 persone. Tra queste c’è chi deve essere allontanato immediatamente. Ringrazio le forze dell’ordine che lo stanno facendo, ma il loro numero sul territorio è insufficiente”.
“Noi siamo un paese che accoglie ed è generoso, ma le regole devono essere rispettate. Sto valutando i daspo per qualcuno. Abbiamo bisogno dell’aiuto del Questore, del Prefetto e della Regione. Non si può lasciare allo sbando un paese. Non si può concentrare su Turi tutta la problematica della raccolta delle ciliegie. Delle persone arrivate a Turi solo 180 lavorano, mentre i restanti 350 non sappiamo chi sono. Sto facendo di tutto, tutto quello che è nelle mie possibilità affinché si risolva al più presto. Non mi piace che venga definita razzista, fascista o una persona che non accoglie. L’inclusione si fa con il rispetto, l’accoglienza con le regole. Non mi piace che tutto ciò manipolato a regolare d’arte al fine di campagne elettorali presenti o future”.
“Quest’anno il numero è lievitato, c’è una specie di passaparola. Arrivano persone senza permesso di soggiorno, senza contratto, arrivano persone che vengono qui per fare altro. Questa situazione non è più accettabile. Mi sto impegnando con tutte le mie forze a chiedere aiuto. Da un lato dobbiamo salvare la nostra raccolta, ma è anche vero che gli agricoltori devono allontanare queste persone facinorose”.