“Scopriamo grazie al bando “le due Bari” che esistono delle aree bersaglio che definiscono i confini delle periferie. Scopriamo che la Giunta Comunale ha redatto questo documento che esclude corso Italia, il sottovia Quintino Sella e l’AncheCinema è volto a disciplinare quali luoghi di cultura potranno ospitare le attività finanziate dal bando. La delibera del Comune di Bari “propone l’aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e il miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità attraverso azioni di coinvolgimento dei cittadini residenti anche attraverso l’attivazione di servizi di prossimità e animazione territoriale. L’approccio proposto è multidisciplinare/integrato e si basa sulla cooperazione tra diversi soggetti (enti pubblici, terzo settore, volontariato, singoli individui, imprese) assieme ad un coinvolgimento attivo e responsabile della cittadinanza”. Il progetto AncheCinema, avviato 6 anni fa con fondi privati, ha offerto alla città esattamente questo in un territorio completamente dimenticato per servizi e certamente non paragonabile per vivibilità a molte aree ricomprese nelle periferie”. A parlare è Andre Costantino dell’Anche Cinema, caduto dalle nuvole nel momento in cui ha scoperto che corso Italia e e il sottovia Quintino Sella spono state escluse dalle aree in cui c’è bisogno di inclusione sociale.
“La delibera comunale del 23 novembre 2017 intende “colpire positivamente le aree ed i quartieri marginali e dunque i cittadini che maggiormente necessitano di servizi, assistenza e presa in carico”. Il Comune di Bari “ha dato mandato alla Ripartizione Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Bari di definire e perimetrare le aree bersaglio della Città, sulla base di criteri socio economici e morfologici e in coerenza con la programmazione strategica a livello comunale e scala metropolitana focalizzata sull’attivazione di azioni e servizi integrati in aree degradate”. Si dice, nella delibera, che il Comune di Bari ha condotto un processo partenariale che ha visto il coinvolgimento delle principali associazioni datoriali e sindacali, nonché delle associazioni del terzo settore e della cittadinanza attiva per tramite di forum tematici nella definizione dei singoli interventi da inserire nel Piano Operativo della Città di Bari. Chiediamo al Sindaco e alla Giunta quali sono i criteri che hanno inteso non includere il sottovia Quintino Sella e corso Italia e quali sono le associazioni coinvolte nella progettazione che ha portato alla delibera ed escluso l’AncheCinema” conclude.