Ben 300 campioni biologici stoccati nel centro di Procreazione assistita di Nardò, chiuso dal 2019 per problemi strutturali, potrebbero essere buttati perché ormai inutilizzabili. I campioni sarebbero dovuti essere trasferiti nella nuova struttura di Lecce che però non è stata ancora creata e da quanto si apprende non ci sarà mai. Tutto ciò è stato verificato dal capo del Nucleo degli ispettori della sanità, Antonio La Scala, che ha condotto in prima persona le verifiche nella sede. La Asl di Lecce, quindi, oltre a dover fare i conti con la Procura per l’inchiesta di corruzione sull’ex assessore Totò Ruggieri, potrebbe dover risarcire le coppie che avevano iniziato il percorso della fecondazione assistita e non potranno andare avanti a causa dei campioni ormai inutilizzabili.
La struttura dove ospitare i campioni sarebbe dovuta essere nel Fazzi di Lecce, che però non ha spazi sufficienti. La Regione ha chiesto al commissario straordinario della Asl di Lecce, Stefano Rossi, un cronoprogramma, ma purtroppo i campioni più passa il tempo e meno possibilità danno alle coppie di avere successo con la fecondazione assistita. Il Nirs stabilirà se ci siano state irregolarità nel percorso amministrativo per il centro di Nardò.