Di Cosola, Capriati, Monti, Cassano, Palermiti e Strisciuglio. Sono i cognomi che figurano nelle elenco delle persone assunte alla Sanitaservice del Policlinico di Bari, finita al centro dei controlli da parte degli ispettori della Regione Puglia. Si tratta di persone vicine ai clan mafiosi del territorio.
Parenti di pregiudicati infilati tra le assunzioni in Sanitaservice, come emerso anche dall’interrogatorio dei collaboratori di Giustizia. Come Domenico Milella che ha ammesso la presenza di persone legate alla mafia all’interno dell’azienda. Come le sorelle e la moglie di Domenico Monti, la figlia di Tonino Capriati, un cugino di Filippo Capriati, da quanto si evince su Repubblica.
Inoltre Milella ha raccontato che il genero del boss Eugenio Palermiti, Filippo Mineccia, in carcere per l’omicidio di Walter Rafaschieri, fosse stato assunto nella ditta di pulizie in forze al Policlinico e che percepiva lo stipendio senza lavorare perché “Aveva assunto la gestione della vendita di droga”.
Oltre all’Antimafia, vuole vederci chiaro anche la regione che ha delegato il Nirs a indagare su ogni elemento della Sanitaservice, dall’acquisto delle ambulanze, alle assunzioni di autisti soccorritori, ma anche concorsi pilotati come a Lecce dove si vendano i posti a 10mila euro.