La storia di Daniela Fontana, la giovane mamma stroncata dal cancro a 34 anni, ha colpito tutti. L’avevamo raccontato fin dai primi minuti, da quando aveva vinto la sua prima battaglia contro il cancro e nella foto compariva fiera brandendo una spada. Ce l’aveva messa tutta, ma non é servito.
Il male con il tempo si é ripresentato più cattivo che mai. E insieme al male anche la sanità pugliese ha mostrato tutte le sue pecche, lacune spesso fatali che nella maggior parte dei casi finiscono nel dimenticatoio.
Suo fratello Tony ha deciso di aprire l’associazione di volontariato “Associazione Amazzone Bari -ODV- “In memoria di Daniela Fontana” . “Con la mia famiglia stiamo cercando di trasformare il dolore in un impegno sociale dopo aver vissuto sulla nostra pelle il dramma e le difficoltà che si incontrano nella sanità – racconta -. Uno di questi è la solitudine dei pazienti oncologici e delle loro famiglie”.
L’associazione, in collaborazione con la dottoressa Stefania Stucci che ha seguito Daniela, ha avviato il progetto Taxi Rosa, finalizzato all’acquisto di un mezzo attrezzato destinato ad accompagnare i pazienti oncologici donne alle visite e alle cure antitumorali presso le strutture sanitarie. È partita la raccolta fondi e si può donare al Iban IT59A0200804023000106478171.