“La vocazione turistica di Bari vira sempre più verso la dimensione culturale. E con ottimi risultati, come hanno dimostrato le tante iniziative portate avanti in questi mesi estivi. Abbiamo messo la città al centro di una visione strategico-culturale per trasformarla in una grande capitale europea, dove il turista si reca anche con l’occasione di vedere uno spettacolo, o una mostra e poi ci resta per un paio di giorni”.
Ines Pierucci, assessore alle Culture, marketing territoriale e turismo del Comune di Bari, in un’intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno traccia il primo bilancio dell’estate barese.
“Stiamo lavorando a questa visione della città insieme agli stakeholder, a tutte le parti interessate, perché il turismo in città trovi una dimensione che possa puntare alla destagionalizzazione – spiega – Una strategia dal basso che ci sta permettendo di mettere a frutto i tanti stimoli che ci arrivano. Stiamo valutando di introdurre la tassa di soggiorno. Ci sono un po’ di resistenze da parte degli albergatori, più che altro perché questa tassa prevede una contabilità a parte, ma supereremo il problema. Certo serve prima la stesura di un apposito regolamento e la sua approvazione in Consiglio, ma la tassa di soggiorno ci permetterebbe sia di migliorare i servizi, sia di garantire una offerta più ricca di eventi per tutti. Il turista e il cittadino sa bene che è grazie alle tasse che avrà più servizi”.
“Bari ha un grande potenziale ancora inespresso da valorizzare, grazie anche alle sue infrastrutture – conclude l’assessore -. Con il porto che garantisce l’attracco di 3 o 4 navi da crociera, gli arrivi in aeroporto o dall’autostrada e stazione, può veramente fare propria una posizione centrale all’interno dell’offerta turistica regionale. L’importante è costruire il tutto con coerenza e garantendo una offerta culturale di qualità. Non dimentichiamo le periferie perché Bari non si deve aprire solo al turista ma anche il residente. Lo abbiamo visto ad esempio con il successo di un progetto come Le due Bari: gli eventi hanno permesso di illuminare luoghi poco conosciuti e coinvolgere con i laboratori i residenti”.