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Nicola “sfrattato” dal capannone sotto sequestro: “Era la mia casa sono analfabeta non so che fare”

2 Settembre 2022
– Autore: Eleonora Francklin
2 Settembre 2022
– Autore: Eleonora Francklin

“Tornerò a vivere in mezzo alla strada. Non so che altro fare”. Nicola ha 62 anni e da dieci vive in un capannone sotto sequestro. Dopo diverse peripezie era riuscito ad ottenere la residenza per avere così il reddito di cittadinanza, ma da quando il capannone è stato venduto, ha perso tutto e tra pochi giorni sarà costretto a lasciarlo.

Dopo aver perso il lavoro nell’azienda del fratello, Nicola è costretto ad arrangiarsi come può. Raccoglie ferri vecchi per cercare di racimolare qualcosa. Non sempre però è facile. Ci sono giorni in cui non ha neanche un euro per mangiare. “Prima lavoravo con mio fratello, adesso è passato tutto ai figli. Per loro non esito, servivo solo quando avevo un po’ di soldi”.

La sua storia non è nota ai servizi sociali perché, come ammette anche lui, non è pratico di queste cose. Nicola vorrebbe soltanto sapere come fare a trovare un giaciglio dove ripararsi dal freddo, dato che nei dormitori si può sostare un massimo di 10 giorni. “La mia speranza è quella di non tornare a dormire all’aperto. Ho bisogno di un aiuto con le pratiche burocratiche. Non posso tornare a vivere in mezzo alla strada al freddo”.