L’ex amministratore unico della Sanitaservice Asl Bari, Pietro D’Amico, è stato condannato a un anno e quattro mesi per abuso di ufficio. Lo ha deciso il Tribunale collegiale di Bari nell’inchiesta che riguarda l’affidamento degli appalti esterni. Secondo i giudici, come si evince su Gazzetta, il contratto di consulenza legale triennale da 112 mila euro non doveva essere affidato con una trattativa provata, ma bensì previa gara d’appalto perché superava la soglia di 40mila euro prevista.

Nel frattempo, mentre arriva la condanna per D’Amico, gli ispettori del Nirs, guidati dall’avvocato Antonio Maria La Scala, continuano a esaminare le consulenze in tutte le società Sanitaservice Pugliesi come chiesto dalla Regione Puglia. Nel mirino sono finiti le consulenze esterne, ma anche l’assunzione in Sanitaservice di persone legate a famiglie mafiose che operano nel territorio.

D’Amico è stato però assolto dall’accusa di peculato perché il fatto non sussiste. Stessa cosa per il revisore unico della società, Maddalena Pisani, per l’ipotesi di accusa di abusa d’ufficio.