Usura, estorsione e tentato omicidio. Sono alcune delle accuse mosse dalla procura della Repubblica nei confronti del boss Mimmo De Leonardo, 69enne tarantino arrestato ieri mattina dai poliziotti della Squadra Mobile al termine di un’indagine flash dopo una brutale aggressione ai danni di un imprenditore avvenuta il 26 agosto scorso a Taranto.
In carcere è finito anche il 41enne Giuseppe Natale che avrebbe preso parte insieme al boss alla spedizione punitiva. È stata invece costretta ai domiciliari Tiziana Conte, moglie di De Leonardo, accusata di riscosso per anni i pagamenti dall’imprenditore e fatto da tramite durante i periodi di detenzione del marito.
L’attività dei poliziotti, guidati da qualche giorno dal vice questore Cosimo Romano, hanno avviato le indagini poco dopo un’aggressione segnalata in un centro scommesse del capoluogo ionico. Poco dopo mezzogiorno infatti i poliziotti hanno accertato la presenza di due uomini che ricevevano le cure del 118 dopo essere stati selvaggiamente picchiati. In un primo momento sono apparsi particolarmente timorosi: troppo grande la paura di ritorsioni. In seguito però le vittime hanno spiegato che quel 26 agosto, si era presentato nel centro scommesse «zio Mimmo», l’uomo già condannato definitivamente nel blitz antimafia «Città nostra» e scarcerato il 14 agosto, solo 12 giorni prima: il 69enne per anni avrebbe tenuto uno dei due, secondo il racconto delle vittime, nel giogo dei prestiti a strozzo. In passato, infatti, per fronte a grosse difficoltà economiche, la vittima aveva chiesto e ottenuto un prestito da De Leonardo accettando di pagare gli interessi: i pagamenti, secondo il suo si erano susseguiti con puntualità, ma col passare del tempo aveva dovuto chiedere altre somme di denaro rimanendo in qualche modo strangolato dal sistema.
Ai poliziotti, inoltre, ha spiegato di aver comunque pagato per tanto tempo le rate che in alcuni casi raggiungevano anche i 5mila euro al mese fino a quando ha venduto una delle agenzie di scommesse e ha consegnato circa 20mila nella speranza di chiudere quella vicenda. Le richieste, però, erano continuate e il boss si era particolarmente indisposto quando la vittima aveva chiesto a sua moglie l’ammontare del saldo per tentare di chiudere una volta per tutte quel sistema.
E così, poco dopo essere uscito dal carcere, ha convocato la vittima e gli ha imposto il pagamento di un saldo di 100mila euro affermando di non aver mai ricevuto denaro e che poco gli importava il modo in cui si sarebbe procurato il denaro. De Leonardo poi si è presentato direttamente in agenzia: avrebbe nuovamente avanzato la richiesta di denaro e, di fronte alle rimostranze dell’imprenditore, avrebbe perso la pazienza schiaffeggiandolo. Giuseppe Natale, invece, si è scagliato contro l’altro uomo presente all’incontro: in piedi su una scrivania, avrebbe colpito la vittima con un oggetto e poi avrebbe infierito colpendolo con due calci al volto e al cranio. Tutto ripreso dalle telecamere di video sorveglianza. Le indagini dei poliziotti sono state immediate: il pm Maria Grazia Anastasia ha chiesto e ottenuto dal gip Gianna Martino l’applicazione di una misura di custodia cautelare urgente: per il gip tuttavia non si tratta di tentato omicidio, ma di lesioni.