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Morris 6 anni dopo, i 5 figli e la ricerca del lavoro: “Derubato e minacciato dalla famiglia di mia moglie”

12 Settembre 2022
– Autore: Antonio Loconte
12 Settembre 2022
– Autore: Antonio Loconte

Morris Del Basso e la sua famiglia sei anni dopo il nostro primo servizio sull’abusivo che si spaccava la schiena per sfamate i suoi cinque figli. Abbiamo incontrato lui e sua moglie Gaia davanti al palazzo popolare in cui vivono. Il racconto di quel dramma umano era riuscito a smuovere le acque, scatenando una straordinaria gara di solidarietà.

I bambini stanno bene, così come la coppia sempre alle prese con la ricerca di un lavoro. Morris e Gaia avevano aperto una bancarella al mercato di piazza Balenzano, ma l’esperienza è stata fallimentare. Nel frattempo hanno sempre vissuto alla giornata, facendo l’impossibile per non far mancare nulla ai propri figli. Nessun problema con la giustizia, una vita sempre al limite e il reddito di cittadinanza.

“Ci aiuta molto ma non possiamo prenderlo per sempre – dice la coppia – cerchiamo la nostra dignità, vogliamo vivere con i soldi che ci siamo sudati e abbiamo sempre lavorato come i cani anche per 5 euro al giorno, ma possiamo sempre andare a testa alta. Sempre”.

Negli ultimi giorni la situazione si è complicata a causa di un incontro che ha lasciato il segno. “Una ferita al cuore”, dice Gaia profondamente rattristata. Dopo 13 anni la famiglia originaria di Gaia, abbandonata in una comunità fin da piccola, si fa viva. La notizia fa felice la donna, desiderosa di un abbraccio sincero, di rivedere i genitori e abbracciare uno dei fratelli mai visto prima. Mamma, papà il figlio 16enne vengono accolti. Gaia cede ai genitori il letto matrimoniale, li prende in carico senza avere da loro un solo centesimo.

Domenica mattina i tre spariscono, non prima di rovistare nel giubbotto dove erano stati nascosti i 500 euro del reddito di cittadinanza, messi da parte tra l’altro per l’acquisto del tablet scolastico necessario a uno dei figli. Il resto sarebbe servito per tirare avanti fino al giorno 27, giorno in cui viene accreditato il sussidio. Morris e Gaia contattano i parenti per convincerli a restituirgli i soldi, ma come risposta ricevono in cambio pesanti minacce.

Come potrete sentire nel video il tenore dei messaggi è inquietante. Vengono subito informate le Forze dell’Ordine, ma finora nessuna traccia. I familiari di Gaia viaggiano su una Fiat nera, di cui è stato fornito anche il numero di targa. A guardare le immagini postate dei fratelli della donna sui social si comprende bene perché Morris e Gaia hanno paura. Sembrerebbe che i tre siano ancora a Bari, niente affatto disposti a restituire il maltolto.