Minù Cassano, figlia di Massimo, candidato alle prossime elezioni politiche con Azione-Italia Viva, nonché direttore generale di Arpal Puglia in aspettativa, è stata querelata dal direttore Antonio Loconte per diffamazione a mezzo stampa come avevamo annunciato, dopo il commento lasciato sulla nostra pagina Facebook, in riferimento al servizio tentato di fare all’esterno del comitato elettorale di Massimo Cassano.
“Ciao Antonio Loconte, hai preso così a cuore questi signori che gli hai chiesto 100 euro per fare questo servizio. Inoltre stai sostenendo questa causa forse perché mio padre non ti ha dato quello che volevi? Allego anche il messaggio che gli hai mandato”. Una dichiarazione profondamente diffamatoria e soprattutto in cattiva fede.
Siamo e resteremo una testata indipendente, ma soprattutto vogliamo categoricamente ribadire di non aver mai chiesto un euro a nessuno per la realizzazione di un servizio di cronaca o di attualità. Siamo sempre al fianco di chi rivendica diritti, lavoro, una casa, di chi ha subito un torto.
Una querela per difendere a tutti i costi il nostro onorato lavoro. Coincidenza vuole che all’indomani dell’uscita del video il curatore fallimentare abbia trovato i soldi per pagare gli ex lavoratori Vi.Ge. Restiamo, come sempre, a disposizione di tutti i protagonisti della vicenda.
Editoriale
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