Ci troviamo all’esterno della sede dell’Istituto Tecnico Statale Commerciale Pinto di Castellana Grotte di via Mater Domini, a capo dell’Istituto alberghiero, chiuso nonostante l’anno scolastico sia iniziato ormai da più di una settimana. Al momento infatti manca una delibera di utilizzazione e assegnazione della sede da parte dell’Area Metropolitana dopo lo scorporo dell’indirizzo alberghiero da quello tecnico-economico.
All’interno ci sono attrezzature dal valore di 400mila euro, ad oggi inutilizzate. Per poter legittimare la scuola in quella sede, sotto ogni profilo giuridico e di sicurezza, il preside Giuseppe Verni necessita di una determina ufficiale, non di una semplice comunicazione, che fa scattare automaticamente la codifica e la matricola.
La situazione è incandescente, come si può ben capire dalle dichiarazione di alcuni genitori e dalle parole del preside Verni, mentre la scuola è costretta a sacrifici e doppi turni perché la sede dell’alberghiero non è ancora codificata.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il prof. Marco Bronzini, delegato all’Istruzione della Città Metropolitana di Bari, per fare chiarezza sulla vicenda. “Questo è un problema che non esiste – spiega -. Il dirigente dell’Istituto Consoli da anni utilizza quei locali, dove abbiamo fatto anche una serie di investimenti importanti. Abbiamo comunicato che lui come dirigente potrà continuare a fruire dei locali già utilizzati per anni, dai scantinati e dal piano terra fino al primo piano e ad una parte della palestra. È venuta meno solo una parte del secondo piano, non esiste un problema reale. Il codice non vengono dati dalla Città Metropolitana, noi diamo solo la disponibilità dei locali, adibiti all’istituzione scolastica. Sulla delibera voglio prima interloquire con altre istituzioni del mondo della scuola, per capire quali termini usare visto che non capisco dove sia il problema. Nell’attesa, come comunicato, possono essere utilizzati i locali”.