Al grido di “Donna, vita e libertà”, e cantando “Bella ciao”, circa 300 persone – secondo gli organizzatori – ieri hanno partecipato al sit-in della comunità iraniana a Bari per supportare i loro connazionali che in questi giorni stanno protestando in Iran, anche a rischio della propria vita, “contro la tirannia teocratica della Repubblica islamica iraniana”, una lotta in cui “le donne sono in prima linea”. In Iran le proteste sono partite dopo la morte della 22enne Mahsa Amini, deceduta il 16 settembre dopo essere stata arrestata dalla polizia perché non portava il velo in modo appropriato. Nel corso del sit-in tante donne si sono tagliate una ciocca di capelli in segno di solidarietà a Mahsa e a tutte le donne che non possono vivere liberamente in Iran. E sono stati bruciati anche alcuni veli. “A costo di morire siamo tutti Mahsa”, “Tu fai la guerra e la facciamo anche noi”, “No alla guerra, no alla dittatura” sono alcuni degli slogan pronunciati a Bari. Morteza Keyhan, tra gli organizzatori della manifestazione, sottolinea che “siamo soddisfatti dell’adesione a questo evento al quale partecipano iraniani e italiani insieme. La cosa bella è che il messaggio di libertà per cui si battono studenti e donne in Iran sia arrivato anche a Bari: mi fa molto piacere”.
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- di: Raffaele Caruso
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