Lo sappiamo, si chiamano collaboratori scolastici. Definirli bidelli è offensivo, ma rende meglio l’idea di quanto successo stamattina al Convitto Cirillo di Bari. Un uomo lasciato solo al comando della scuola, al centro di una bufera per l’esecuzione di improvvisi e necessari lavori di sicurezza. Lavori così improvvisi da essere stati sollecitati in passato, senza tuttavia essere stati in grado di dare risposte efficaci. Non è la prima volta che succede a Bari come in altri comuni dell’Area Metropolitana. Basta pensare a cosa sta succedendo al Liceo San Benedetto di Conversano, dove lo steso genere di lavori improvvisi non sono ancora partiti perché non si riesce a trovare un responsabile della sicurezza. Grande attesa per la risposta del settimo professionista.
Ma torniamo al Cirillo. La protesta dei genitori è esplosa nel pomeriggio di venerdì scorso, quando è stata comunicata loro la decisione. Per la verità la ristrutturazione del Convitto rientra nel piano triennale delle opera pubbliche, ma a quanto pare, proprio per evitare di farsi perdere l’occasione di vedere eseguiti i lavori al solaio, la dirigente scolastica, ha scelto di iniziare. La “moria” di aziende e professionisti, infatti, è nota anche agli uffici della Città Metropolitana. Il problema è che la tempestività della scelta ha messo in crisi le famiglie che frequentano l’istituto. Pochi minuti fa è arrivata la decisione e comunicazione ufficiale della scuola. “I lavori di manutenzione straordinaria annunciati sono già iniziati in data odierna e proseguiranno senza sosta, mettendo in sicurezza le vie di transito necessarie all’accesso e all’utilizzo degli ambienti non interdetti. Domani, 18 ottobre, le attività didattiche ed educative rimangono sospese per consentire la prosecuzione dei necessari lavori che renderanno fruibili sia alcuni ambienti dell’istituto sia gli altri ambienti che saranno utilizzati – si legge nella nota ufficiale -. Mercoledì 19 le attività didattiche ed educative riprenderanno nelle seguenti modalità: le classi della Scuola primaria e Secondaria di I Grado svolgeranno regolarmente le attività nei locali del nostro istituto, rimane invariato l’orario di tutte le attività didattiche ed educative; le classi prime dei Licei svolgeranno le attività didattiche presso la SSIG “Laterza” in orario antimeridiano; le classi seconde, terze, quarte e quinte svolgeranno le attività didattiche presso la scuola “Carlo del Prete” in orario antimeridiano. Le lezioni individuali di Esecuzione e Interpretazione degli alunni del Liceo musicale si svolgeranno nel pomeriggio, presso la scuola “Carlo del Prete”, anche per gli alunni della classe I AM. Sono temporaneamente sospese le attività educative destinate agli alunni semiconvittori del Liceo”.
Mentre si stavano cercando soluzioni alternative per soddisfare le esigenze degli alunni della scuola elementare, media e superiore, stamattina il plesso è stato presidiato dal solo bidello. Un uomo perentorio, colorito nelle comunicazioni, ma estremamente efficace. I genitori in protesta, ognuno con una sacrosanta richiesta, hanno persino chiamato i Carabinieri, ma dal 112 si sono sentiti rispondere che avrebbero dovuto rivolgersi proprio alla preside o all’Ufficio Scolastico, non certo a una Forza di Polizia. Insomma, tensione e rassegnazione si sono alternate fino a quando il bidello ha dato l’ordine: “La preside ha detto che si può entrare a due a due per ritirare il materiale scolastico”. E chi aveva bisogno della segreteria? “Niente da fare non c’è nessuno, se ne parla quando la scuola aprà”, almeno questo è stato detto dal comandante occasionale. I problemi ci sono, e stanno ovunque, ma i genitori si sono sentiti abbandonati a se stessi e alle proprie esigenze, in alcuni casi davvero urgenti. Probabilmente, con tutto rispetto per Mino, il bidello coraggioso, sarebbe stato più opportuno cedere il presidio a chi avrebbe potuto dare risposte più convincenti. Per oggi, come dice Mino: “La scuola is closed”. Arrangiatevi. Mamme e papà sono inviperiti, anche perché a saperlo prima avrebbero iscritto i propri figli altrove. Abbiamo sentito Marco Bronzini, delegato della Città Metropolitana, alle prese con l’ennesima patata bollente.