Apriamo oggi un altro capitolo della tormentata gestione dell’Amtab, l’azienda municipalizzata del trasporto pubblico barese. L’abbiamo chiamata “contabilità allegra”, seppure da ridere c’è ben poco. I consiglieri comunali Francesco Giannuzzi e Alessandra Anaclerio sono tornati all’attacco. In una lettera con riferimenti normativi e indicazioni scientifiche, chiedono a Pierluigi Vulcano, il sommo presidente e direttore generale dell’ente pubblico – nel caso qualcuno se lo fosse scordato -, all’uomo che può parcheggiare senza sanzioni in divieto l’auto aziendale, di specificare nel bilancio consolidato del 2021 a quanto ammontano i costi relativi a tutte le consulenze di cui ha usufruito l’Amtab.
Nel bilancio, infatti, non si possono recuperane neppure nella Nota Integrativa. Sì, avete capito bene, voi studenti del primo anno della scuola dell’obbligo, nel bilancio dell’Amtab non sono specificate le somme impiegate per le consulenze e quindi non si può calcolare quale sia il premio di risultato esatto da distribuire ai dipendenti come previsto dalla normativa vigente. Nell’ultimo documento contabile, infatti, ci sarebbero maggiori ricavi rispetto al 2014, che dovrebbero essere ripartiti, con un massimo di 500 euro per ciascun avente diritto, nella busta paga del mese successivo a quello dell’approvazione del bilancio.
I due rappresentanti della massima assise cittadina, dunque, interrogano il deus ex machina della municipalizzata barese per conoscere intanto a quanto ammonta la somma delle consulenze messa a bilancio, per poter quindi ricalcolare e possibilmente pagare il premio di risultato ai dipendenti. Nel corso degli anni abbiamo raccontato delle molteplici magagne, di numerose dimenticanze, di favoritismi, dei concorsi farlocchi, dei fastidiosi benefit, degli inutili accanimenti. Quella di oggi è la ciliegina sulla torta ormai spappata che, a quanto pare, provoca disgusto solo a noi e pochi altri nel disinteresse generale.
A breve il presidente Pierluigi Vulcano e l’Amtab dovranno passare dalle forche caudine del Consiglio comunale per la ricapitalizzazione. In altre parole in cambio di disservizi e favoritismi la collettività sarebbe chiamata a elargire altri soldi rispetto ai tanti che già elargisce. Fossero spesi in modo allegro come fatto finora, sarebbe il solito enorme spreco di soldi pubblici alla faccia degli utenti e dei dipendenti, questi ultimi rimasti anche senza premio di risultato.
