Dopo tante polemiche e diversi rinvii, ieri è arrivata la fumata bianca per la riforma dell’asset societario dell’Arpal, l’Agenzia regionale delle politiche del lavoro, che ha portato alla decadenza del dg Massimo Cassano. La legge è passata in Consiglio con 18 voti a favore, 8 quelli contrari e 14 le astensioni. La maggioranza della Regione esce scappata da questo voto. A favore della legge hanno votato il Movimento 5 Stelle e il Pd, l’opposizione si è astenuta, mentre le liste civiche hanno votato contro. Il governatore Emiliano non ha partecipato al Consiglio, la sua assenza annunciata ha fatto subito presagire il mancato accordo fra i gruppi di maggioranza. Le liste civiche hanno tentato in tutti i modi di salvare Cassano, uomo di fiducia di Emiliano, nonostante la candidatura con Calenda nelle ultime elezioni e l’annuncio pubblico di essere all’opposizione del governo regionale. Cassano, dopo il risultato e la mancata elezione, si è ravvicinato a Emiliano. Fratelli d’Italia e Antonella Laricchia, l’unica del Movimento 5 Stelle rimasta all’opposizione, hanno definito quanto accaduto una sfiducia da parte del Pd e dei 5 Stelle al governo regionale e al governatore.
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- di: Raffaele Caruso
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