Il semaforo è rosso. Le macchine sono tutte incolonnate nell’attesa che scatti il verde. Parcheggiata a spina di pesce una macchina della Polizia Locale. Il vigile alla guida inserisce la retromarcia e cerca di uscire dal parcheggio. Prova e riprova, ma la macchina non si sposta di un millimetro. Crede che la retromarcia non funzioni e dopo la terza volta, guarda dietro e si accorge che per ben tre volte ha colpito lo sportello di una delle macchine incolonnate al semaforo di via Tommaso Fiore. L’imbarazzo è palese negli occhi della signora e del vigile. Si sono accostati al lato della strada, come è consuetudine fare in caso di incidenti di questo tipo, e al momento di compilare i documenti per il sinistro, il poliziotto locale ammette di non avere neanche la fotocopia del libretto (perché da quanto ne sappiamo gli originali sono custoditi in separata sede). Per ovviare al problema l’agente, stando a quanto abbiamo appreso, pare abbia deciso di non chiamare l’ufficio mobile per farsi portare i documenti, ma di fare reciprocamente la foto delle patenti, sottolineando che avrebbe provveduto lui stesso a fare la denuncia. Un incidente può sempre capitare, anche alle Forze dell’ordine, ma la cosa che fa riflettere è la mancanza di documenti perché, se un comune mortale non ha con se il libretto di circolazione, la multa non è salata, di più. Non bisognerebbe predicare bene e razzolare male.
Ad ogni buon conto quando un veicolo della Polizia Locale è coinvolto in sinistro stradale, sia causato che subito, è d’obbligo richiedere l’intervento sul posto di altra forza di Polizia Stradale ai fini dei rilievi del sinistro e a garanzia dell’imparzialità sia per la controparte che per la pattuglia. L’altra forza intervenuta fornisce ogni dato utile ai fini della denuncia di sinistro presso la compagnia di assicurazione.