Skip to content

Amtab a pezzi, Vulcano diserta l’incontro in Prefettura. L’ira dei sindacati: “Morte definitiva tra azienda e dipendenti”

28 Ottobre 2022
– Autore: Raffaele Caruso
28 Ottobre 2022
– Autore: Raffaele Caruso

“Questi sindacati, che rappresentano la voce dei dipendenti dell’Amtab S.p.A., da anni denunciano l’atteggiamento di sottovalutazione da parte dei Vertici Amtab di meriti, sacrifici e diritti dei lavoratori acuita dalla negazione, ampiamente dimostrata sino ad oggi, a voler serenamente e convintamente ascoltare le legittime rivendicazioni dei dipendenti dell’Amtab, esclusi i pochi fortunati che senza colpo ferire e a dispetto delle leggi e dei contratti vigenti hanno potuto usufruire di avanzamenti e promozioni a volte anche insperati. Ieri si è consumato l’ennesimo atto di una tragedia che decreta la morte definitiva dei rapporti tra azienda e dipendenti.”. Inizia così il comunicato congiunto dei sindacati CGIL, UILT, FAISA-CISAL, UGL, FISAST-CISAS, CON.FAIL e CILDI. Ieri il tentativo di conciliazione tra i sindacati e l’Amtab è finito male. Il Viceprefetto Aggiunto, il dottor Michelangelo Montanaro, ha ricevuto Gaetano Minunno della Faisa Cisal, Luigi Minafra della Filt Cgil, Cosimo Fino della Confail, Luisa Rafaschieri della Uil Trasporti. Dario Loporchio della Ugl Autoferrotranvieri, Giuseppe Rongone della Cisas, Giovanni Carone della Cildi Fildiai e Gaetano Fanelli della Uiltrasporti, per lo svolgimento di un incontro richiesto dalle Segreterie Territoriali. All’incontro, come comunicato via pec solo al Viceprefetto, non era presente il presidente dell’Amtab, Pierluigi Vulcano.

“A conferma di ciò, ieri mattina avrebbe dovuto svolgersi l’incontro in Prefettura tra i sindacati e i vertici Amtab per ricercare un tentativo bonario di conciliazione finalizzato alla risoluzione di numerose problematiche che angosciano i lavoratori, come ad esempio il rinnovo degli accordi aziendali e il premio di risultato. Ora occorre fare una piccola premessa, recentemente i più alti livelli delle Istituzioni italiane hanno ringraziato tutti gli operatori dei servizi indispensabili per il grande sacrificio profuso durante la pandemia. I lavoratori dell’Amtab hanno garantito il servizio di trasporto nella Città di Bari ogni giorno, senza mai fermarsi, e correndo gravi rischi per la propria salute e per quella dei loro cari. Dopo questa premessa torniamo a ciò che è successo ieri mattina – si legge nella nota -. Anziché mostrare gratitudine (o quanto meno rispetto) per i lavoratori, il Vertice Amtab, a dimostrazione della loro tracotanza anche nei confronti delle Istituzioni, ha disertato l’incontro, peraltro senza addurre giustificazioni, in barba ad ogni invito delle Istituzioni a ridurre le situazioni di conflitto sindacale -. È oramai evidente che il Vertice Amtab non mostra alcun interesse a discutere dei problemi dei dipendenti. L’Amtab, che è una Società di proprietà del Comune di Bari, quindi pubblica, (e che con soldi pubblici paga anche lo stipendio dei suoi Vertici) merita il rispetto dei suoi dipendenti da parte di tutti. Avremmo molto da raccontare su tanti curiosi fatti che sono successi in Amtab nel corso degli ultimi anni a riguardo della gestione del personale (assunzioni, promozioni, ecc.) e comunque siamo disponibili a farlo con chiunque volesse approfondire le questioni – concludono i sindacati -. Dopo l’ennesimo atto di non curanza delle relazioni industriali da parte del Vertice di Amtab, riteniamo che la politica debba farsi carico del problema, intervenendo in modo risoluto e nominando professionisti che capiscano di trasporto passeggeri e che siano capaci di amministrare e governare una Società strategica per i servizi al cittadino come l’Amtab!!! A seguito dell’atteggiamento disinteressato del Vertice Amtab nei confronti dei problemi dei lavoratori, le Scriventi hanno proclamato uno sciopero per il giorno 2 dicembre, l’ennesimo di una lunga serie, che si sarebbe potuto evitare se qualcuno avesse mostrato anche un minimo di considerazione per una categoria di lavoratori fortemente bistrattata e che soffre di gravi malcontenti. Questo sciopero è finalizzato anche ad arrestare il lungo, lento e inesorabile declino dell’Azienda di Trasporto di una delle 11 Città metropolitane d’Italia alla quale è dovuta la massima attenzione, oltre che controllo, dell’ autorità politica cittadina che al momento (purtroppo) latita”.