“È un “uno/due” economico-ambientale tremendo, quello ricevuto in queste ore dalla Città di Bari a seguito della pubblicazione di due imponenti ricerche annuali. La prima elaborata da Italia Oggi e dalla Università la Sapienza di Roma sulla qualità della vita delle Città Italiane, basata su 9 parametri (e 92 sottoindicatori). La seconda prodotta da Legambiente e dal Sole24ore sulle performance ambientali delle Città Italiane, basata su 18 parametri ecologici distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia rinnovabile. Il primo studio vede Bari piazzarsi solo al 80 posto (su 107 capoluoghi di provincia italiani); il secondo vede Bari –ancora peggio- all’85° posto (su 107 capoluoghi di provincia italiani). Entrambi gli studi, elaborati da soggetti imparziali e terzi, collocano quindi Bari nelle ultime posizioni tra le città italiane e in tal modo smentiscono la terribile e insopportabile quotidiana propaganda mediatica sull’operato dell’amministrazione comunale. È tutto un susseguirsi di dati sconfortanti e negativi per la città di Bari”. A parlare è BariEcoCity, associazione che ha a cuore le sorti ambientali della città di Bari.
Infatti, esaminando nel dettaglio le due ricerche, Bari non si piazza bene in nessuno tra i microgruppi presi in esempio. Nella classifica della qualità della vita troviamo Bari al 76esimo poto per AFFARI e LAVORO con tasso disoccupazione femminile al 12,87%; REATI e SICUREZZA 82esimo con 165,84 furti in appartamento ogni 100 mila abitanti; ISTRUZIONE E FORMAZIONE al 74esimo posto con il 58,40% della popolazione adulta in possesso di diploma di scuola secondaria; REDDITO e RICCHEZZA al 76esimo posto con reddito medio disponibile annuale procapite di 15.242 euro e TEMPO LIBERO e SPORT al 96esimo posto con 2,78 palestre ogni 100 mila abitanti. Nella classifica dell’ecosistema urbano troviamo: ACQUA: Dispersione in rete 49%; ARIA: PM10 (polveri sottili) 22,5 mc; RIFIUTI: Raccolta differenziata 43%; VERDE PUBBLICO: 9mq per abitante; ENERGIA RINNOVABILE PUBBLICA: 4kw installati per 1000 abitanti su edifici pubblici.
“Una mitragliata di numeri impietosi quindi che impone un cambio di passo radicale per invertire i costanti dati negativi sul benessere economico dei Baresi e sulla qualità ambientale della Città, che dopo decenni di gestione amministrativa di Bari è ormai evidente che prima Emiliano e oggi Decaro non sono però capaci di attuare” conclude BariEcoCity.