La storia di Laura Catanzaro, 62 anni, madre di 7 figli, ci era stata segnalata un anno fa. Da quel momento, però, c’è sempre stato un ripensamento da parte della figlia preoccupata e quindi la donna ha continuato a vivere nel degrado che possiamo documentare attraverso un video girato il 26 agosto 2021 nell’abitazione popolare in via Botticelli 18, a Casamassima. Alcune donne, figlie e sorella di Laura, discutono sull’opportunità che la congiunta possa continuare a vivere sepolta in quell’appartamento, insieme al figlio con problemi di alcolismo. Cibo putrefatto, immondizia e indumenti accatastati ovunque, sporcizia, perdite d’acqua, porte e finestre rotte, alcune stanze piene di materiale raccattato in giro, stracolme al punto da non poterci neppure entrare. Certo, con 7 figli non si comprende come una mamma possa vivere in quel tale stato di degrado. I servizi sociali del paese si sono attivati ormai da tempo, il caso è arcinoto e dalle istituzioni veniamo confortati sul fatto che siano stati messi in campo tutti gli interventi possibili. Sì, perché comunque ci sono delle leggi da rispettare e Laura è capace di intendere e volere.
Ieri la figlia Anna ha smesso di tentennare e ci ha dato appuntamento a casa di sua madre. Siamo stati raggiunti da un’altra sorella, che vive addirittura nello stesso palazzo, al piano di sotto. In considerazione del contesto, una condizione di allucinante degrado sociale persino peggiore di quello che ci aveva convinto a tendere una mano a Lello e Angela. Laura, secondo quanto riferiscono la figlia e alcuni vicini, sarebbe stata sempre derubata, anche del reddito di cittadinanza, pare recentemente bloccato. Da due mesi la donna, evidentemente confusa, è ritornata nell’abitazione-galera dopo essere stata a casa di sua madre. A distanza di un anno e mezzo da quel video, siamo stati sul posto per constatare le condizioni della donna, della casa, rimanendo increduli rispetto a ciò che abbiamo visto e sentito. Non essendo un’emergenza Anna ha chiamato impropriamente il 118 e solo dopo più di un’ora Laura si è convinta a farsi accompagnare in ospedale con la nostra macchina. Una storia inquietante, che fa riflettere sull’assistenza dei familiari alla donna in difficoltà e sulle reali possibilità dei servizi sociali di restituire dignità a Laura, mamma e donna che la dignità l’ha persa ormai da troppo tempo.