Dopo alcuni mesi di pausa torniamo a parlare dei tanti problemi dell’Arif, la più elefantiaca e chiacchierata agenzia Regionale, quella che spende la stragrande maggioranza dei finanziamenti pubblici in stipendi e spesso inutili consulenze esterne. Sull’ultimo punto adesso si è espressa anche la Corte dei Conti. Ma facciamo un passo alla volta. Aspettando di trattare le singole e annose questioni, persino quelle relative alle non rispettate norme di sicurezza sui posti di lavoro, roba che se l’Arif fosse un’azienda privata avrebbe girà dovuto chiudere, vi raccontiamo ciò che è successo stamattina nella sede della Foresta di Mercadante, a Cassano delle Murge.
Alle 9,30 era in programma un’assemblea sindacale, una di quelle che periodicamente si svolgono per fare il punto sulle vertenze aperte. Ai sindacalisti giunti sul posto la nostra presenza non è piaciuta, almeno quanto a noi non sono del tutto piaciute le loro risposte. Capiamo il fuggi fuggi generale dei lavoratori – ringraziamo quelli che non hanno avuto problemi a rispondere alle nostre domande, comprendiamo quelli che hanno avuto paura di ripercussioni -, ma non possiamo fare altro che mal digerire l’atteggiamento di chi, invece, è chiamato a dare quanta più voce possibile alle vertenze nel tentativo di risolvere.
“Chi ha avvisato questi signori?”, voleva sapere un rappresentante sindacale. Alla sindacalista è nostro dovere ricordare che “questi signori” sono giornalisti e il compito dei giornalisti è fare domande, andare nei luoghi dove non sono graditi. Rispondere alle convocazioni e pubblicare comunicati stampa è solo una parte, la più noiosa, del nostro lavoro o quantomeno di ciò che era il nostro lavoro fino a qualche tempo fa. Dunque, speriamo che i lavoratori, tramite loro o tramite certa stampa poco importa, abbiano le risposte che cercano oltre a bagni agibili, posti di lavoro adeguati, dotazioni di sicurezza, la giusta considerazione per ora svenduta a fior di milioni di euro in consulenze anche inutili, un uguale trattamento e il rispetto necessario. Questo è ciò che conta, il resto sono inutili chiacchiere, quelle che i dipendenti del carrozzone regionale si sentono ripetere da anni dai cosiddetti tavoli di concertazione, confronto e via dicendo. L’efficacia sindacale – modesto parere – non dovrebbe misurarsi dal numero di tesserati, ma dalla capacità di confronto e di trovare risposte ai problemi degli iscritti, pochi o tanti che siano.