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Sanità, appalti truccati e tangenti negli ascensori della Asl: prescritti tutti i reati

10 Novembre 2022
– Autore: Redazione Quinto Potere
10 Novembre 2022
– Autore: Redazione Quinto Potere

Uno dei primi processi sulla sanità barese si è concluso con la prescrizione dei reati. Al centro c’era Gianpaolo Tarantini, all’epoca conosciuto come il re delle protesi ora collegato al caso escort con Silvio Berlusconi, che nel 2007 fu condannato in primo grado a 4 anni. Secondo l’accusa Tarantini era a capo di due associazioni a delinquere finalizzate a truccare gli appalti. Ieri la Corte di Appello di Bari ha dichiarato la prescrizione di ogni reati ai sei imputati: associazione per delinquere, peculato, falso e truffa. Oltre a Tarantini troviamo l’ex direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino, l’ex capo degli appalti, Antonio Colella, e l’ex funzionario Michele Vaira, oltre che la fisiatra Ilaria Tatò. La sesta persona, l’ortopedico Vittorio Patella, nel frattempo è deceduto. Quanto deciso dalla Corte comporta la revoca delle confische nei confronti di Patella e della Tatò, all’epoca furono sequestrati 50mila euro. Gli imputati sono però chiamati a risarcire le parti civili, Regione, Università e una associazione e per Tatò e Tarantini anche il Policlinico di Bari. L’inchiesta fu condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Finanza e portò anche all’arresto di alcuni imputati. Le dichiarazioni di Gianpaolo Tarantini fecero emergere un sistema di favori e tangenti. Lui stesso sarebbe riuscito ad accaparrarsi sette appalti da 770mila euro. Ad esempio per la fornitura di tavoli operatori all’ospedale Di Venere, alla Cosentino sarebbero stati regalati vacanze a Montecarlo, un Rolex e un cappotto. Stando alle dichiarazioni di Tarantini, lo scambio di tangenti avveniva all’interno della Asl in ascensori, corridoi, bar.