“Volevo scusarmi con chi c’era per quello che è successo, volevo anche giustificarmi perché noi non centriamo nulla. Abbiamo visto la situazione animata, abbiamo provato a metterci in mezzo e placare gli animi. Non sappiamo cosa è successo e non conosciamo i protagonisti di questa discussione. Siamo amareggiati, abbiamo aperto da poco e quello che è successo ci fa solo brutta pubblicità”. A parlare è Francesca, titolare del Kubò Lounge Restaurant dove venerdì notte è scoppiata una rissa che ha coinvolto diverse persone.
“Eravamo lì e ho visto sangue ovunque, un massacro veramente. Con quanta cattiveria si sono accaniti”, si legge in uno dei tanti commenti su Facebook. Secondo le ultime testimonianze raccolte, pare che la rissa sia nata a causa di una bottiglia di champagne. Alcuni ragazzi volevano comprarla a 80 euro invece che a 130, il buttafuori si è messo in mezzo e ha rimediato un occhio gonfio. Da lì poi la situazione è degenerata.
“Facciamo questo evento ogni venerdì da settembre, ci siamo sempre divertiti e non mai è successo nulla di tutto ciò – continua Francesca -. Non possiamo permetterci di non far entrare qualcuno, non facciamo distinzioni e crediamo sempre nel buonsenso delle persone. Purtroppo non è mai così. Sono amareggiata per i commenti che sto leggendo, un episodio non può discriminare un posto e locale. Non sappiamo chi sono le persone coinvolto, chi si è fatto male e chi è sparito dopo che abbiamo chiamato anche il 118. Li abbiamo accompagnati fuori sperando si calmassero, ero con le lacrime agli occhi perché ero disperata. Noi non centriamo nulla e siamo solo vittime di teste malate”.