“Il ministro Urso, con il quale ci conosciamo da tanti anni, è una persona corretta e leale a prescindere dagli orientamenti politici. Credo che non abbia gradito il metodo con il quale Acciaierie d’Italia batte cassa verso il Governo italiano. Evitando di rilasciare dichiarazioni che rendano ancora più complicato il lavoro del ministro, vado a Roma con l’intendimento di avere un chiarimento generale con il Governo, l’ennesimo. Non so quante volte ho parlato dei vari governi italiani e delle loro varie soluzioni rispetto all’Ilva”.
Sono le parole rilasciate a Taranto dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha risposto alle domande dei giornalisti sull’incontro che si terrà a Roma giovedì con il Ministro Urso. “Il piano della Regione è semplice: innanzitutto fare di Taranto la capitale dell’idrogeno italiano. Ben sapendo che miracoli non esistono, ma nel tempo immaginiamo con l’idrogeno di eliminare qualsiasi emissione nociva dalla fabbrica – ha aggiunto -. E solo a queste condizioni, possiamo immaginare che Taranto continui per conto dell’Italia a svolgere questa funzione di produzione dell’acciaio. Se invece qualcuno pensa, con la scusa della crisi energetica e delle difficoltà finanziarie, di continuare a far emettere da questa fabbrica sostanze nocive per la salute, sappia che questo sacrificio non può essere portato avanti. Non consentiremo a nessuno di continuare ad abusare della salute dei tarantini nella misura in cui si è certificato con una sentenza di Corte d’Assise, che ha stabilito che qualcuno ha provocato in maniera illegittima la morte di tante persone. Questo è il dato di fatto con il quale il Governo si deve confrontare”.
“Il governo non può essere sotto scacco, non siamo ricattabili da parte di alcuno. Questo vale per chiunque si confronti con l’Italia”. Ed “è chiaro che l’azienda debba tornare sui propri passi”. Così si è espresso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, interpellato sulla vicenda dell’ex Ilva, dopo la sospensione dell’operatività di 145 imprese appaltatrici da parte di Acciaierie d’Italia. “Mi aspetto ad ore che l’azienda ci dia un segnale costruttivo rispetto a quello che ha fatto, senza nessun preavviso, nei confronti delle aziende dell’indotto e dei loro lavoratori”, ha aggiunto Urso.