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Le “carrozze d’oro” di Ferrovie Sud Est: lo scandalo giudiziario verso la prescrizione dopo sei anni

16 Novembre 2022
– Autore: Raffaele Caruso
16 Novembre 2022
– Autore: Raffaele Caruso

La vicenda giudiziaria delle “carrozze d’oro”, acquistate, rivendute e riacquistate a 22 milioni di euro da Ferrovie Sud Est potrebbe chiudersi dopo sei anni di processo con la prescrizione. Gli imputati sono Luigi Fiorillo, ex amministratore della società; Nicola Alfonso, ex direttore tecnico di Fse; Giuseppe Fiaccadori, rappresentante legale della Railconsulting srl di Marmirolo; Marco Mazzocchi e Carlo Beltramelli, all’epoca rispettivamente rappresentante legale e procuratore speciale della società polacca Varsa Sp. Z.o.o. di Varsavia. Tomasz Zaboklicki e Zygfryd Franciszek Zurawski, presidente e componente del direttorio della società polacca Pesa Bydgoszcz Sa, accusati di truffa nei confronti della Regione Puglia, invece sono stati assolti nel 2016, al termine del rito abbreviato. Sul banco degli imputati anche la società Ferrovie Sud Est, che nel processo compare pure come responsabile civile. La Regione Puglia è costituita parte civile, invece, perché le carrozze incriminate sono state acquistate con l’impiego di fondi pubblici.

La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 22 novembre. Le indagini, partite dalle denunce e segnalazioni dei pendolari salentini, hanno fatto emergere che Ferrovie Sud Est aveva ottenuto per anni milioni dalla Regione Puglia e dal ministero dei Trasporti, all’epoca socio unico. Di questi, ben 22, furono usati per l’acquisto di vetture polacche, che secondo gli inquirenti erano costate fino a quattro volte in più del prezzo reale, come riporta La Repubblica. “Il motivo era la ristrutturazione, perché all’inizio Sud Est avrebbe acquistato da due società tedesche 25 carrozze passeggeri dismesse (pagandole 37mila 500 euro ciascuna, per un totale di 912mila euro). Successivamente la stessa società barese ha venduto le 25 carrozze a una società polacca incaricata di eseguire interventi di ristrutturazione – la revampizzazione, appunto – al prezzo di 280mila euro ciascuna per un ricavo di 7 milioni. Infine, Fse ha riacquistato per 22milioni e mezzo dalla società polacca le 25 carrozze revampizzate. Secondo l’accusa, quindi, la ristrutturazione sarebbe costata 20 volte in più del prezzo iniziale”, si legge.